La svolta
22.07.2023 - 19:30
Esercitazioni militari ai Pantani d'Inferno, una risposta molto attesa è arrivata. Si tratta di una nota pervenuta agli uffici dell'Ente Parco ed inviata dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica - Ufficio per gli Affari Militari in risposta alla lettera inviata lo scorso 30 giugno dal presidente dell'Ente Parco Giuseppe Marzano e dal direttore f.f. Ester Del Bove. Pur evidenziando nelle premesse come la materia sia regolata da specifiche disposizioni normative sulle quali la Presidenza della Repubblica non può intervenire, allo stesso tempo viene reso noto che il contenuto della lettera è stato portato all'attenzione del Ministero della Difesa. Sul caso poligono ci sono inoltre due interrogazioni parlamentari.
"All'illustrissimo Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella, a cui la presente è inviata per conoscenza, si chiede un autorevole intervento per la tutela del diritto costituzionale alla ‘tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni' come statuito nel nuovo comma 3 dell'articolo 9 della Costituzione. Articolo che detta un criterio generale di azione dei pubblici poteri improntato alla protezione dell'ambiente".
Era questa la parte conclusiva della lettera firmata dal presidente del Parco Nazionale del Circeo Giuseppe Marzano e del direttore ff Ester Del Bove inviata per conoscenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma anche al Ministero dell'Ambiente, al Ministero della Difesa, al Comando Militare della Capitale, alla Regione Lazio, al Comune di Sabaudia ed al raggruppamento Carabinieri Parchi.
Un passo avanti in questo senso è stato fatto. Insomma sulla vicenda poligono i riflettori non si spengono, anzi. Al momento si aspetta inoltre la conferma, mediante modifica dell'ordinanza militare, che per il mese di settembre le esercitazioni sono state annullate. Se nessuna ulteriore decisione sopraggiungerà, comunque le esercitazioni verranno effettuate per tre mesi, da ottobre fino a dicembre praticamente tutti i giorni fatta eccezione che per i fine settimana. Quello che si chiede da circa un mese ormai è che l'area a tutela integrale venga rispettata come le normative vigenti in materia, convenzioni internazionali comprese. Più volte è stato inoltre paventato il rischio che venga aperta una infrazione dell'Europa se la normativa in materia dovesse essere ignorata.
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