Il caso
16.10.2023 - 20:40
E' Giuseppe Chinè, capo della Procura Federale, il magistrato che indaga sotto il profilo sportivo sullo scandalo legato alle scommesse che in queste ore sta travolgendo il mondo del calcio. Il magistrato originario di Bovalino in provincia di Reggio Calabria, ha lavorato per sei anni anche in Procura a Latina. Molti cancellieri si ricordano di lui, così come tanti avvocati e anche diversi colleghi. Nell'ufficio giudiziario di via Ezio è stato fino al 2002, all'epoca in cui il Procuratore Capo era Antonio Gagliardi. Si era occupato di una serie di inchieste importanti e delicate sia contro la criminalità che nei reati contro la pubblica amministrazione. Da Latina era andato in un secondo momento al Tar della Calabria e della Sicilia e infine al Consiglio di Stato. Adesso è alla Procura Federale, nell'inchiesta appena iniziata sullo scandalo scommesse, ha ascoltato il calciatore Nicolò Fagioli che si era autodenunciato. Due anni fa il magistrato era stato premiato a San Felice Circeo in occasione della prima edizione del premio dedicato ad Antonio Catricalà, nell'ambito della rassegna Mediterranea – La civiltà blu, all'epoca capo di gabinetto del ministero dell'Economia e Finanze.
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