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Asam tra debiti, Consorzio e contratti: è scontro tra Principi e l'opposizione

Il sindaco in commissione: «Avete voluto voi la liquidazione nel 2017, io non ero d'accordo» La minoranza: «La giunta non ha una linea». E la Barbaliscia attacca la Cisl

Asam tra debiti, Consorzio e contratti: è scontro tra Principi e l'opposizione

Il futuro dell'Aprilia Multiservizi infiamma la commissione Bilancio, dando vita a un dibattito acceso tra maggioranza e opposizione sulla situazione e sulle prospettive dell'azienda speciale. I tempi rispetto alla revoca dello stato di liquidazione, l'idea di un ingresso della municipalizzata in un Consorzio del distretto socio-sanitario, l'ipotesi di applicare un nuovo contratto nazionale o di trasformare l'Asam in una srl sono state al centro della seduta richiesta dall'opposizione. Ma per la prima volta dell'inizio della consiliatura è stato il sindaco Lanfranco Principi ad attaccare la vecchia amministrazione oggi all'opposizione, che nel febbraio del 2017 votò in Consiglio comunale la delibera di liquidazione, ricordando invece come lui (che all'epoca ricopriva il ruolo di amministratore della Multiservizi) ed altri componenti della maggioranza manifestarono dubbi. «La decisione di mettere in liquidazione l'Asam tramite un Consiglio straordinario fu una scelta politica e sofferta nella maggioranza, tanto è vero che il consigliere Renzo Caissutti non votò e la consigliera Michela Biolcati Rinaldi non presenziò alla seduta per protesta. Nelle file dell'opposizione poi Gianni Bafundi si dimise. Perciò quando mi chiedete della Multiservizi - afferma Principi - giro a voi la domanda, perché quella delibera di liquidazione è stata votata dai consiglieri Antonio Terra, Pasquale De Maio e Luana Caporaso che oggi sono all'opposizione. Voi che l'azienda l'avete liquidata che idea vi siete fatti? Qualcuno è andato a raccontare in giro che vogliamo chiudere l'Asam ma ciò è falso. Quando l'avrei dichiarato? Secondo un'altra leggenda metropolitana è stato detto che la liquidazione sarebbe terminata il 31 dicembre 2023, ma procedure di questo tipo terminano quando si pareggiano crediti e debiti. E ora, oltre alla cartella esattoriale che è stata rateizzata per ridurla di altri 200mila euro, la Multiservizi rivendica dal Comune dei crediti maturati sotto la precedente amministrazione. In questo contesto è difficile poter dare un termine preciso, qualcuno ha indicato giugno 2024 ma al momento non possiamo dire se sarà prima o dopo quella data perché vanno prima estinti debiti e crediti. Di certo però la rateizzazione della cartella esattoriale fino al giugno 2025 non è un vincolo, perché possiamo decidere di anticipare pagando in un'unica soluzione». Ma il sindaco ha anche mostrato un'apertura verso l'opposizione. «Questa è la sede dove dobbiamo discutere - ha detto il primo cittadino - delle scelte politiche della Multiservizi, anche sul futuro Consorzio. Ragioniamoci insieme, sediamoci a un tavolo per lavorare».
L'opposizione, pur accettando la proposta di collaborazione, ha però replicato criticando la giunta. «Nella ricostruzione del sindaco Principi ci sono molte lacune, all'epoca arrivò la Corte dei Conti - ha detto il consigliere Terra - che mise in evidenza una serie di attività che non andavano e ci fu anche un'ispezione del Ministero delle Finanze. Optammo per la liquidazione per dare ulteriore impulso al risanamento. Pensammo che con uno strumento più forte e violento si potesse raggiungere l'obiettivo. Ma a nostro giudizio oggi siamo in ritardo perché va avviato un percorso per revocare la liquidazione. Sono decisioni politiche, noi daremo le nostre indicazioni ma poi a decidere è la maggioranza». E Luana Caporaso ha rincarato la dose. «Le indicazioni sulla Multiservizi le vorremmo sentire dalla sua maggioranza. Noi siamo pronti - ha detto Caporaso - ad appoggiare e votare determinate scelte ma non deve chiedere a noi spiegazioni sul futuro, dovrebbe dircelo il sindaco».

I dubbi della giunta sul futuro Consorzio
Nella commissione si è poi parlato della possibilità di far confluire l'azienda speciale nel futuro Consorzio del distretto socio-sanitario per i servizi assistenziali che comprenderà anche i Comuni di Cisterna, Cori e Rocca Massima. Ipotesi caldeggiata dall'ex assessore Francesca Barbaliscia. «Sul Consorzio penso che dobbiamo fidarci - ha detto Barbaliscia - del dottor Maurizio Loreto Ottaviani (uno dei liquidatori della Multiservizi, ndr), che è uno dei massimi esperti di gestioni consortili. L'Asam può diventare l'azienda che gestirà i servizi sociali per i quattro Comuni del distretto: Casa di Lillà e il centro Buschini oggi sono gestite con cooperative. Sa cosa significherebbe internalizzare il personale di queste cooperative e farlo diventare pubblico?». Ma su questo punto Principi ha replicato. «Se fosse così - ha risposto il sindaco - firmerei subito, ma in questi mesi sul Consorzio mi sono confrontato con quattro consulenti che mi hanno fornito quattro versioni diverse. La mia intenzione è quella di vederci chiaro e di sciogliere i dubbi, perché l'obiettivo è la tutela dei lavoratori Asam».
In commissione la consigliera d'opposizione Barbaliscia ha inoltre lanciato una dura accusa contro il segretario provinciale della Fp Cisl, Raffaele Paciocca. «In una intervista video sulle recenti intimidazioni ai danni dell'Asam Paciocca della Fp Cisl ha mostrato vicinanza al sindaco ma non ai liquidatori. Inoltre - ha detto Barbaliscia - chiedendo un cambio di passo all'azienda ha accennato a movimenti di protesta da attuare, istigando la partecipazione dei lavoratori alla manifestazione sotto il Comune avvenuta due giorni dopo. Affermazioni gravi a mio giudizio». Ma le parole della consigliera d'opposizione sono apparse come una gaffe per due motivi: in primo luogo perché la Fp Cisl è stato l'unico sindacato confederale a non aderire al sit-in davanti al Comune e perché Paciocca, il giorno dopo le intimidazioni, ha inviato una nota nella quale solidarizzava anche con il collegio dei liquidatori.

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