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Crediti non versati e atti di messa in mora, guerra di cifre tra Asam e Comune

Si fa teso il confronto: la Multiservizi reclama 1,9 milioni all'Ente, di contro il Comune chiede l'introito dei parcheggi e mette in mora l'Asam per 440mila euro

Crediti non versati e atti di messa in mora, guerra di cifre tra Asam e Comune

Il confronto tra l'azienda speciale Multiservizi e il Comune di Aprilia inizia a farsi teso, con le parti che si contestano a vicenda cifre diverse sul credito vantato dall'Asam. La riunione che si è svolta il 7 dicembre tra il collegio dei liquidatori della municipalizzata (Daniele Giuncato, Davide Di Battista e Maurizio Loreto Ottaviani) e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Lanfranco Principi non è riuscita a sciogliere i diversi nodi sul tavolo, visto che la Multiservizi chiede all'Ente di piazza Roma 1,9 milioni di euro per i canoni del contratto e i lavori non pagati, una somma ben più alta della cifra emersa nei giorni scorsi. Il motivo di questa differenza va ricercata proprio nello scontro in atto, il Comune infatti non appare intenzionato a riconoscere l'intera somma richiesta, affermando a sua volta di aver maturato un credito verso Asam (seppur di entità inferiore). Un credito che nello specifico riguarderebbe i proventi dei parcheggi a pagamento dal 2018 e al 2021 che ammonta a 444mila euro, somma per la quale il dirigente del settore Lavori Pubblici Paolo Terribili ha formalizzato una messa in mora all'Asam per chiedere il pagamento della cifra e per interrompere gli eventuali termini di prescrizione. Nella nota il dirigente sottolinea come rispetto a questa somma nessun aggio minimo sia stato riconosciuto al Comune di Aprilia, nonostante il canone annuo venga versato all'azienda anche per la gestione del servizio parcheggi.
La richiesta tuttavia viene contestata dalla municipalizzata per vari motivi: in primo luogo perché nelle delibere di Consiglio comunale che riguardano il servizio e regolano l'approvazione delle tariffe per i parcheggi (la n.39 del 2003 e la n. 233 del 2015) non c'è scritto che al Comune di Aprilia spetti un aggio, inoltre perché i costi del personale impiegato per il servizio risultano più alti dei ricavi, tutto ciò senza considerare la riduzione di strisce blu che si è registrata negli ultimi anni con l'installazione dei gazebo degli esercizi commerciali. Insomma, come si può capire allo stato attuale in questo scontro di cifre la distanza tra le parti sembra difficilmente colmabile mentre tra i lavoratori iniziano a serpeggiare i malumori. Senza un accordo per l'azzeramento di debiti e crediti appare difficile ipotizzare la revoca dello stato di liquidazione nel quale l'azienda del Comune si trova dal 2017, una situazione che pesa sui dipendenti che tra l'altro da 21 anni attendono l'applicazione del contratto decentrato e speravano a breve di ottenere questa intesa storica.

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