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Il parere

Botti, l'inciviltà si combatte anche tra i banchi di scuola

L'attivista e animalista Agostino Ruongo: «In centro esplosioni sin dalle 17 e nessuna sanzione o controllo, l'ordinanza è da sempre inutile»

Botti, l'inciviltà si combatte anche  tra i banchi di scuola

«Senza i controlli, senza le minacciate sanzioni, una ordinanza di questo tipo è oggettivamente inutile. Se ne rendono conto tutti anche le amministrazioni, sempre più numerose, che le applicano puntualmente senza però poi passare al passaggio successivo, quello fondamentale: i controlli». E allora perché puntualmente si arriva a fine anno con le ordinanze che vietano i botti di capodanno? A rispondere è Agostino Ruongo, animalista e attivista di lungo corso di Aprilia che cura colonie feline e cani di quartiere in tutto il territorio apriliano: «Voglio essere ottimista e generoso: potrebbero essere dettate dalla volontà di appellarsi al buon senso, al senso di civiltà della gente. Ma devo anche prendere in considerazione che possa trattarsi di un mero espediente per poter dire, in caso di problemi, ‘noi l'ordinanza l'abbiamo emessa'. Una sorta di salvacondotto che non risolve in alcun modo alcun tipo di problema».
Anche quest'anno in città, ma così anche in tutto il resto del Paese, nessuno ha limitato la propria passione per fuochi di artificio. non bastano quelli preparati dalle amministrazioni, chi più chi meno in famiglia o tra amici ha sparato qualche botto. In pochi si sono preoccupati degli effetti sugli animali di compagnia, ma anche sul bestiame. Non solo cani e gatti, che spesso si ritrovano a dover passare questa nottata in case vuote, nei giardini, esposti alle esplosioni perché giustamente i padroni sono a festeggiare altrove. E chi resta in casa con i propri animali di affezione fa quello che può. C'è chi - sottolinea Ruongo - prova a lenire i boati alzando la musica, magari mettendo delle cuffie sulle orecchie, isolando gli animali in stanze poco esposte. Ma non sempre questo basta. «Sono due giorni che faccio sopralluoghi nei punti in cui ci sono le colonie e i branchi di cani che seguo da anni. Quest'anno per il momento non mi sembra di registrare qualche incidente. il che è qualcosa di incoraggiante. Ma vorrei fare un appello alle amministrazioni: invece delle ordinanze che poi nessuno prova a far rispettare, pesate a qualche incontro, qualche lezione nelle scuole con esperti che possano spiegare ai bambini, a loro per primi, gli effetti di tante esplosioni sullo stato psicologico di un cane o di un gatto. Educare è il primo e più importante passo da fare. Non emettere una ordinanza e poi insegnare ai bambini che tanto non ha alcun tipo di valore, che non vi sono conseguenze per chi la viola palesemente. Pensiamo che gli animali che abbiamo scelto sono una parte della nostra famiglia, facciamo qualcosa di più per loro».

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