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L'intervento

Parco dei Mille, l'ex sindaco Terra: «Il Comune valuti la causa contro lo Stato»

Comune condannato a pagare 20 milioni di euro per l'esproprio del 1979, il consigliere: «Ingiusto pagare 11 milioni di interessi a causa della lentezza della giustizia»

Parco dei Mille, l'ex sindaco Terra: «Il Comune valuti la causa contro lo Stato»

Nella commissione Finanze l'amministrazione comunale ha illustrato la strategia che intende seguire sul caso del parco di via dei Mille, una vicenda complicata per il Comune di Aprilia dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna al pagamento di oltre 20 milioni di euro per l'esproprio dell'area risalente al 1979. Durante la seduta il sindaco Lanfranco Principi ha spiegato che la Giunta, oltre ad aver avviato una trattativa con la società per trovare un accordo che permetta di evitare il dissesto finanziario, intende rivalersi sull'avvocato esterno che ha difeso l'Ente di piazza Roma nel procedimento e perciò ha avviato nei suoi confronti la messa in mora. La decisione della maggioranza scaturisce in particolare dal ricorso del Comune giudicato improcedibile dalla Suprema Corte per l'impossibilità di valutare la tempestività del ricorso in assenza della prova di notifica all'interno del fascicolo depositato. La volontà di rivalersi sul legale esterno è stata condivisa anche dal consigliere comunale d'opposizione Antonio Terra, che nel suo intervento ha rilanciato chiedendo al primo cittadino addirittura di valutare di promuovere una causa contro lo Stato, per evitare di pagare gli interessi di mora maturati in 40 anni che ammontano a 11 milioni rispetto ai 9 milioni 278 mila euro del valore dell'area. «Credo che si possa ipotizzare di fare causa allo Stato, la mia proposta - afferma Antonio Terra - può sembrare una provocazione ma non lo è perché in questi giorni mi sono consultato con degli avvocati che mi hanno detto che in alcuni casi un ricorso simile è stato promosso. D'altronde non comprendo perché un Comune dovrebbe pagare interessi su un arco temporale di più di 30 anni, quando invece una causa simile dovrebbe terminare in 6 anni. Se la giustizia non funziona e ci mette quasi 40 anni ad esprimersi sull'esproprio la colpa non può ricadere sui cittadini di Aprilia».
Il consigliere di minoranza, già sindaco dal 2012 al 2023, sottolinea inoltre l'importanza di puntare su un accordo rateizzato per scongiurare il dissesto finanziario. «Mi auguro - continua Terra - che l'amministrazione comunale riesca a chiudere la trattativa, anche perché per il Comune subire un dissesto finanziario dopo questa sentenza sarebbe una doppia beffa. Questa vicenda è assurda, basti pensare che per l'esproprio degli altri terreni dove è stato realizzato il parco di via dei Mille, una causa molto simile a quella di cui stiamo discutendo, l'Ente fu condannato a versare ai vecchi proprietari poco più di 250mila euro. Il dissesto finanziario a mio giudizio va evitato, anche perché avrebbe riflessi sui servizi e sui tributi locali che verrebbero aumentati al massimo».

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