L'intervento
17.02.2024 - 19:00
"Urge un riassetto urbanistico del waterfront, insieme al recupero ambientale della fascia dunale e alla valorizzazione delle aree di maggiore interesse paesaggistico attraverso la cura delle relazioni, la definizione dei collegamenti con il mare, l'entroterra, il sistema urbano policentrico e le relative previsioni di trasformazione dello spazio pubblico e della mobilità". Così l'assessore alla Marina del Comune di Latina, Gianluca Di Cocco, durante il convegno Sorella Acqua di ieri al teatro D'Annunzio di Latina.
"Dobbiamo partire dai due canali paralleli alla linea di costa, il canale Colmata e il canale Mastropietro, e dalla rete dei canali e dei fossi già esistenti, per arrivare alla definizione di una serie di "isole" separate da specchi d'acqua e canali interconnessi, collegate alla viabilità principale tramite ponti, piste ciclabili e pedonali, strutture stabili per chi voglia spostarsi dal centro della città. Una scelta questa che dovrà servire a finalizzare e risolvere il problema dello sviluppo urbanistico spontaneo, in gran parte abusivo, nella zona a nord - elemento di maggiore criticità della nostra Marina. Il tema della portualità deve essere assolutamente affrontato senza timori. Un capoluogo di provincia non può e non deve esimersi nel puntare ad avere una propria area portuale, in posizione autonoma e decentrata a quelle già presenti in provincia. La darsena di Rio Martino, per la nautica minore da diporto in diretto collegamento con l'espansione di Borgo Grappa, è oggi in sofferenza più totale. Ma sarebbe da miopi volersi limitare solo a "ristrutturare" una darsena".
"L'attuale situazione di Rio Martino non permette sicuramente uno sviluppo importante. Per questo urge un impegno per fare sì che tale infrastruttura possa trasformarsi in qualcosa di più imponente e in totale sicurezza e fruibilità, dove si pensi in maniera imprescindibile ad ormeggi che possono creare anche collegamenti veloci con le Isole Ponziane. È un investimento importante, questo è certo, ma il nostro capoluogo deve assolutamente avere questa grande opportunità. Per troppo tempo abbiamo lasciato che Latina stesse a guardare mentre le altre città della provincia, evidentemente più brave di noi, hanno saputo giocare meglio la loro partita e oggi sono punto di riferimento per i collegamenti da e per le isole ponzane, altra risorsa inestimabile di questo territorio. Ebbene, Latina da oggi non starà più a guardare e sognare, per Latina è arrivato il momento di progettare in grande, non da sola, perché certi oneri, dalla realizzazione alla manutenzione, non possono essere a carico dell'amministrazione comunale. Ma sarebbe inutile parlare solo di porto e non creare dei collegamenti. Certamente non vogliamo "cattedrali nel deserto". Nell'ambito del miglioramento della intermodalità urbana ed extraurbana, il progetto previsto della Mare-Monti deve assolutamente trovare concretezza, come un trasporto di massa importante, a ridosso della fascia costiera che deve completarsi con un anello infrastrutturale che collega duna e spiaggia. Avere un tale sistema di collegamenti, lo dico senza timore di smentita, sarebbe un volano per lo sviluppo del territorio. Nuovi poli turistici alberghi potranno trovare finalmente attrattivo questo territorio e portare qui investimenti importanti. Oggi dobbiamo dire grazie a quegli imprenditori coraggiosi che hanno avuto l'audacia di avviare le loro attività, anche con successo, su un'area dall'altissimo potenziale inespresso, mai valorizzata come doveva".
"Ma se invece dotassimo la Marina delle infrastrutture che merita, io non ho dubbi che non avremo più imprenditori coraggiosi ma aziende lungimiranti. Sulla fascia costiera, dobbiamo ambire e creare le condizioni per uno sviluppo di progetti destinati ad alberghi diffusi, attività commerciali, di ristoro e ludico-sportive di riconnessione fra duna, lungomare e parco. Le risorse non ci mancano e non si limitano solo al mare. Abbiamo i terreni da recuperare delle Terme di Fogliano con l'idea di un grande Parco centrale attrezzato estendibile oltre i limiti del Parco Nazionale del Circeo. Potremmo realizzare un recupero sostenibile ed originale di "natura urbanizzata" ricca di memorie antiche, di nuove attrattive ricettive, culturali e ludiche. Dobbiamo ripensare gli spazi e crearne di nuovi. Come? Penso ad un alleggerimento, là dove possibile, delle opere edili sulla duna, previo trasferimento delle cubature incongrue nella zona edificabile a ridosso della Litoranea. Penso all'apertura di spazi destinati, sì a verde, ma anche a parcheggi - camping, di ultima generazione.
Su tutto questo è imprescindibile un approccio sensibile alla sostenibilità e al problema del risparmio energetico".
"A livello di definizione architettonica, tecnologica ed impiantistica, saranno fondamentali sistemi di tipo "attivo" per l'eco-efficienza energetica del costruito: dobbiamo pensare e progettare impianti solari termici, fotovoltaici, microeolici; così come non possiamo escludere sistemi di tipo "passivo" per l'eco-efficienza energetica del costruito: dispositivi per la ventilazione naturale; dispositivi per il riscaldamento passivo; dispositivi per l'illuminazione e l'ombreggiamento naturali. Sarà una riqualificazione proiettata in una dimensione di sviluppo dinamico che dovremmo realizzare pianificando una serie di interventi (o ambiti longitudinali), in coerenza con l'attuale assetto del territorio, a partire dall'individuazione di una "prima fascia litoranea", che potremmo definire una "area critica"; una seconda fascia delimitata superiormente dal Canale Mastropietro e da una terza fascia relativa all'ambito più esterno di confine dell'area di intervento, delimitata dal Canale che affianca la Via Litoranea. Oggi il mio augurio che vuole anche dare una mission a questi stati generali, è che questo sia il giorno di un reale e concreto inizio, per definire i dettagli e le disponibilità dei presenti, istituzioni, categorie, parti sociali e associazioni, nel riscrivere questa enorme risorsa che abbiamo e che chiamiamo Marina di Latina. Ognuno dovrà fare la sua parte per un progetto unico destinato a ridisegnare il lungomare della nostra città, affinché diventi finalmente il cuore pulsante turistico ed economico del capoluogo di provincia".
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