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L'area archeologica dell'antica Minturnae “promossa” a Parco

La decisione è stata adottata dal Ministero dei Beni Culturali

L'area archeologica dell'antica Minturnae “promossa” a Parco

Il Comprensorio Archeologico di Minturnae, con la nuova classificazione effettuata dal Ministero dei Beni Culturali, è stato elevato a Parco Archeologico di Minturnae e Ponte Real Ferdinando. Una notizia che è stata accolta con grande soddisfazione dall'amministrazione comunale, che può ora vantare un sito pari ai celebri e visitati Parchi di Pompei, Ercolano, Paestum e tanti altri. Non ha nascosto la propria soddisfazione il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, per la "promozione" che ha ottenuto l'importante area archeologica. "Siamo contentissimi- ha detto il primo cittadino- per questa nuova classificazione stabilita dal Ministero dei Beni Culturali, che rende merito ad un'area che è uno dei nostri fiori all'occhiello. Si tratta di un importante passo in avanti verso il riconoscimento di una piena autonomia al Parco Archeologico dell'antica Minturnae. La notizia giunge a cinque anni di distanza dalla delibera di giunta del nostro Comune, con la quale abbiamo istituito il complesso monumentale del Passo del Garigliano e dell'antica Minturnae, proprio per far capire che tutto quel comprensorio deve essere gestito come un unicum visto che è un'unica grande area archeologica bisogna lavorare anche per riconoscergli maggiore autonomia giuridica e gestionale. Noi continueremo ad investire sulla valorizzazione dell'area ed ora è in dirittura d'arrivo il termine dei lavori del Passo del Garigliano, che prevede il rifacimento del marciapiede che collega l'acquedotto romano all'area, il rifacimento dei servizi igienici all'interno, l'illuminazione di una parte degli archi dello stesso acquedotto romano. E non è tutto- ha continuato Stefanelli- perché stiamo lavorando per allestire una grande stagione di spettacoli all'aperto nel suggestivo teatro e continueremo ad organizzare le visite guidate." La nuova classificazione, di certo, aumenta l'autorevolezza del sito, che custodisce valori materiali e di storia. Lo stesso Ministero descrive il Parco come un complesso unitario di evidenze archeologiche di grande rilevanza per la ricostruzione delle vicende storiche che hanno interessato il Lazio meridionale tra l'età repubblicana e quella imperiale. Oltre a conservare un tratto urbano della via Appia e un gran numero di monumenti con funziona politica, civile e religiosa, nell'area figurano gli spazi espositivi dell'Antiquarium, che ospitano una ricca collezione epigrafica e statuaria. "L'insieme dei monumenti- recita la nota del Ministero- con la cornice paesaggistica di contorno, si rivela alla visita, come un Parco archeologico dove è possibile individuare le caratteristiche urbanistiche e sociali di un'antica città romana, unite alla storia che, nel corso dei secoli, ha segnato l'ultimo tratto del Garigliano."

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