La novità
30.05.2024 - 10:30
C’è un soffitto di cristallo che separa le donne dalla totale libertà di affermarsi in ambiti apicali. Nella mattinata di ieri, la consulta delle donne amministratrici di Anci Lazio ha reso visibile tale divario, qualcosa che negli anni diventa più sottile ma che continua ad esistere (soprattutto in determinati ambiti), dimostrando che imparare a riconoscerlo è il primo passo per liberarsene. È Latina, con la sua imponente sala consiliare, ad ospitare la seconda tappa della consulta itinerante, un organo di donne che combattono per le donne, il cui scopo è quello di valorizzare e rafforzare reti territoriali ed esperienze provinciali dando voce a rappresentanti di realtà specifiche in grado di testimoniare percorsi virtuosi e gap da superare.
Un’occasione a dir poco perfetta per il Sindaco Matilde Celentano, non solo per dimostrare con la sua stessa presenza la capacità delle donne di ricoprire cariche così importanti, ma anche per implementare e dare concretezza a due tematiche «che sono a cuore di questa amministrazione: l’importanza dello sport, per accrescere la salute, prevenire le malattie e diffondere valori sani, e le politiche di genere, che mirano al superamento delle condizioni sfavorevoli alla realizzazione di una effettiva parità tra uomo e donna». Solo pochi giorni fa infatti arrivava al Comune di Latina la proposta da parte del presidente del Club Soroptimist di Latina di aderire e sottoscrivere la “Carta Etica per il Superamento dei Divari e delle discriminazioni di genere nello Sport” per favorire l’uguaglianza di genere e contrastare ogni forma di discriminazione all’interno dell’ambiente sportivo, Carta che è stata firmata proprio durante l'evento di ieri come promessa ed auspicio per favorire parità di genere in ogni ambito, compreso quello sportivo nel quale pratiche atletiche e ciò che le condizionano, sembrano essere ancora avvolte in un fitto reticolo di disuguaglianze e pregiudizi.
Sono infatti le competizioni in cui non si parte dalla "stessa linea", il campo di battaglia di chi è disposto a lottare ancora più tenacemente per raggiungere lo stesso obiettivo, uno sforzo mentale quanto fisico, che lo stesso Sindaco celebra con il ricordo di quando «Nel primo anno di mandato abbiamo compiuto alcuni passi in questa direzione, prevedendo, ad esempio, alcuni premi dedicati al mondo femminile all’interno della cerimonia di assegnazione dei premi “Sportiva e sportivo dell’anno”, “Una vita per lo sport” e “Sport e solidarietà”». Sono queste le iniziative che accorciano le distanze e ristabiliscono gli equilibri di una società complessa che contiene al suo interno tante scatole, di fatto anche intra-genere esistono delle discriminazioni: si pensi al tema della maternità. «Le donne che fanno impresa non hanno la stessa tutela o lo stesso riconoscimento perchè c'è l'idea malsana di "potersela cavare da sole", colmando questo divario si potrebbe generare una voglia più diffusa di intraprendere questo percorso in cui oltre a produrre valore ecnomico si crea valore umano, etico e sociale» spiega Valentina Picca Bianchi del Comitato imprenditoria femminile Mimit. La lente della generalizzazione spesso trae in inganno, nasconde i bisogni dei sotto generi e fa perdere di vista il vero obiettivo da raggiungere: l'equità. Se c'è una cosa che il Covid ci ha insegnato, come spiega il Commissario straordinario Asl Latina, «è proprio la non equità del nostro sistema rispetto ai bisogni, i quali vengono intercettati in primis dalla salute, non solo da un punto di vista fisico ma anche mentale, per cui bisogna lavorare nell'ottica del bisogno complessivo. Il risultato da attendere è quello di fare rete tra le istituzioni» .
Sono poi intervenuti anche la vice coordinatrice della Consulta delle Donne Anci Lazio Simona Mulè, la componente del comitato nazionale Aia e membro della Uefa Referee Convention Panel Katia Senesi, il responsabile provinciale di Latina di Anci Lazio Antonio Di Rocco e le associazioni che si occupano di politiche di genere.
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