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Il caso

Ex Banca d’Italia e Ruspi all’università, accolte le correzioni dell’opposizione

Delibera e schemi di concessione rivisti dopo i rilievi di Bellini. Sei mesi per sistemare l’edificio in piazza, di cui una parte sarà destinata ad uffici

Ex Banca d’Italia e Ruspi all’università, accolte le correzioni dell’opposizione

Ci vorranno sei mesi di lavoro per mettere a posto l’edificio dell’ex Banca d'Italia e destinarlo in parte all'università La Sapienza e in parte a uffici comunali per liberare il Palazzo Pegasol e risparmiare circa 40mila euro annui mentre i locali del Ruspi verranno consegnati non prima di settembre all'ateneo. Sono alcuni aspetti emersi dalla commissione Trasparenza di ieri diretta dalla presidente Floriana Coletta nella quale è stato ribadito il ruolo centrale di controllo dei processi amministrativi di cui è garanzia per i cittadini, e non dei processi politici come aveva sottolineato nelle sue critiche la maggioranza, discutendo e correggendo aspetti degli accordi per la concessione dell’Ex Garage Ruspi e dell’Ex Banca d’Italia all’Università Sapienza di Roma.

Coletta ha chiesto, e ha fatto mettere a verbale della commissione, di proporre la visita dei locali dell’edificio di Piazza della Libertà, alla Sindaca  Celentano, con la quale ha preso accordi, e di allargarla a tutti i consiglieri comunali, oltre che alla stampa, per visionare e poter raccontare questo luogo storico  della città che verrà ceduto per trent’anni all’università. L'assessore Ada Nasti ha spiegato alcuni termini dell'accordo per l'ex banca d'Italia: la sottoscrizione del mutuo con cassa deposito e prestiti da 3.155.000,00 per 29 anni con rate da 135mila euro l'anno, la volontà di destinare una parte della vecchia banca ad uffici comunali (la parte degli alloggi) per liberare il palazzo Pegasol per il quale il comune paga 175mila euro ogni 12 mesi (l’ente libererà la prima parte entro l'anno e la seconda parte entro giugno 2025) e risparmiare circa 40mila euro, le utenze che andranno a carico di Sapienza. Accolti alcuni rilievi che erano stati posti dal consigliere Dario Bellini relative alle modifiche della delibera di giunta e dello schema di accordo per la concessione in uso degli immobili.

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