Il rapporto
27.06.2024 - 09:00
Stabilità e segnali sostanzialmente positivi per le aziende della provincia pontina. E’ quanto emerge dalla tradizionale indagine congiunturale di Federlazio presentata martedì dal presidente Marco Picca e del Segretario Generale della Camera di Commercio Frosinone-Latina Pietro Viscusi.
L’indagine è stata condotta mediante questionario on-line rivolto a un campione di 500 imprese. Il report si riferisce agli andamenti dell’intero arco dell’anno 2023 e alle previsioni riguardanti il 2024.
Dalla ricerca condotta è emerso che la maggior parte delle aziende del Pontino ha registrato risultati positivi nel 2023, nonostante il forte calo dell’export, principalmente legato alla contrazione dei mercati di sbocco del settore farmaceutico e alle tensioni geopolitiche. Nello stesso periodo si è consolidato il trend di crescita del tasso di occupazione, influenzato tuttavia dal mismatch nel reperimento di nuova manodopera, sia per i profili specializzati, che per quelli generici. Un fenomeno in crescita viste le percentuali degli anni precedenti.
Il livello degli investimenti è rimasto elevato, ma consistenti sono risultate le criticità nei mercati di approvvigionamento, a causa dell’aumento dei prezzi e della scarsità di materie prime e semilavorati.
Secondo quanto emerso dalla ricerca, gran parte delle imprese sono riuscite nel 2023 ad affrontare e superare i fattori critici, dimostrando la solidità del tessuto imprenditoriale Pontino. Le previsioni per il 2024 suggeriscono sostanzialmente stabilità, con la maggior parte delle imprese intervistate che puntano a mantenere i livelli di attività e di ricavi dell'anno precedente, così come i livelli di occupazione. Il quadro generale sarà certamente influenzato dalle incertezze del contesto mondiale, che influiscono negativamente sui mercati.
L’indagine nella provincia di Latina
Il saldo tra le imprese nate e cessate in provincia è del +0,96%, mentre le esportazioni dopo l’eccezionale sprint del 2022 sono diminuite del -10,4%. Sul fronte occupazione, gli addetti crescono di 3.600 occupati pari al +1,7%, con un tasso complessivo per il 2023 del 57,2%; la Cassa Integrazione Guadagni pari a 996 mila di ore diminuisce del -63%. Le imprese che hanno registrato una crescita del fatturato sono il 43,7%; il 37,5% mantiene stabile il fatturato e il 18,8% non riesce a confermare i risultati ottenuti nel 2022, dichiarando una contrazione. Nella valutazione di questi dati che indicano un andamento prevalentemente positivo o stabile, si deve constatare una significativa presenza di aziende in crescita, e l’assenza di contrazione oltre il 30%. Rispetto ai dati dell’occupazione, il 38,9% delle aziende dichiara una crescita, oltre la metà ovvero il 55,6% dichiara stabilità, mentre per il 5,6% degli intervistati è in diminuzione. A tal proposito si confermano le crescenti preoccupazioni registrate dal 37,5% degli imprenditori intervistati, relative alle difficoltà nel reperimento della manodopera, che riguardano sia le figure professionali specializzate ma anche gli operai generici. Investimenti in lieve diminuzione, dall’analisi emerge che rispetto all’83,9% delle imprese che hanno dichiarato di aver realizzato investimenti nel 2022, nel 2023 solo il 71,4% ne ha realizzati, con una diminuzione del -12,5%.
Tra i principali fattori critici rilevati, le difficoltà di approvvigionamento sono una delle maggiori preoccupazioni per le imprese di trasformazione e manifatturiere. Il 41% delle aziende segnala sia una scarsità di materiali sia un aumento dei prezzi sul mercato. Un ulteriore 12% attribuisce le difficoltà esclusivamente all'aumento dei prezzi. Per il 24% delle aziende, l'attività non è influenzata dalla disponibilità di materiali, mentre il 23% non riscontra alcun problema.
Il presidente Picca: puntare sulla digitalizzazione
«Le imprese del Pontino nel 2023 hanno registrato una crescita in linea con l’andamento nazionale, dimostrando la loro capacità di affrontare e superare i fattori critici dell’attuale contesto economico» afferma il presidente di Federlazio Marco Picca. Uno degli indicatori più significativi di questa solidità è il costante aumento dell'occupazione. Questo dato non solo evidenzia la vitalità del tessuto imprenditoriale, ma riflette anche la fiducia degli imprenditori nel futuro. Tuttavia, persiste un problema noto: la carenza di profili specializzati e generici. Questo fenomeno, che preoccupa quasi il 40% delle aziende intervistate, continua a crescere e rappresenta una sfida cruciale per il sistema produttivo. In controtendenza rispetto alla crescita occupazionale, si registra un calo delle esportazioni. Le priorità delle PMI nei prossimi mesi e anni devono essere focalizzate sul completamento delle transizioni digitale, ambientale ed energetica, sul consolidamento della presenza sui mercati internazionali e sull'investimento nella formazione del capitale umano per colmare le carenze».
Viscusi: Ccia dalla parte delle imprese
In linea anche le parole del segretario generale della Camera di Commercio Pietro Viscusi: ««L’indagine congiunturale che Federlazio porta avanti da anni offre molti spunti di assoluta importanza per le Istituzioni che sono sul territorio a supporto dello sviluppo e della crescita delle imprese. Tra questi, il tema delle formazione e della difficoltà di reperimento della manodopera espressa dalle imprese è di fondamentale importanza, perché il capitale umano è un asset strategico prioritario per le imprese al fine di intercettare gli straordinari cambiamenti che stiamo vivendo, dominati dalla doppia transizione green e digitale. La Camera di Commercio e l’intero sistema Camerale sta investendo moltissimo per creare le alleanze tra mondo delle imprese e della formazione e il modello di certificazione delle competenze è frutto proprio della sinergia tra le reti di scuole e le associazioni per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro».
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