La novità
01.07.2024 - 11:30
Ebbene sì, il Ministero della cultura del Governo di centrodestra ha ammesso al finanziamento dei progetti del Pnrr un polo multimediale dedicato a Pietro Ingrao e alla storia del Partito Comunista in provincia di Latina. L’uomo che lo ha presentato, mentre lo dice, piange. Marrigo Rosato per inviare la domanda al bando per l’Attrattività dei Borghi storici ci ha messo sì e no una settimana. Perché aveva già tutto pronto, a casa sua: foto, video, manifesti, discorsi, delibere, atti di convegni, appunti, articoli, manifestazioni, locandine che in molti casi lui stesso ha compilato o portato in stampa, poi affisso sui muri di Lenola, Sperlonga, Formia, Fondi, Sezze, Roccagorga. «Non volevo tenerlo solo per me tutto quel materiale e non avevo la forza di organizzare un polo culturale che fosse anche un archivio della memoria della sinistra in provincia di Latina. - dice - Così, quando ho visto il bando del Pnrr ho capito che noi, Lenola, aveva le carte in regola per provare a mettere in fila dei tasselli di un movimento che non è stato affatto subalterno alla destra».
Le ricordo che Latina è riconosciuta come una provincia nera, comunque di destra.
«Le ribatto che non c’è niente di più impreciso. La destra, o meglio il centrodestra, è stata solo più brava nella narrazione e nel mettere sempre in primo piano eventi come la bonifica o similari. Ma il cuore di questa provincia batte a sinistra e quando il polo culturale di Lenola sarà aperto al pubblico nessuno lo potrà più negare».
Oltre ai discorsi e alle foto di Pietro Ingrao, nome di sicura eccellenza della sinistra, che cosa mette sul piatto in questa ‘contronarrazione’?
«Intanto voglio dire che adesso inizia un percorso, infatti il Polo-spazio multimediale si integra con il Fondo Ingrao presso la biblioteca comunale di Lenola e si apre così una collaborazione con l’associazione ‘Pietro Ingrao’. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla definizione del Progetto, il CRS-Fondazione Pietro Ingrao che lo ha condiviso, e sono sicuro che insieme realizzeremo una grande cosa in vista del decimo anniversario della scomparsa di Pietro, nel 2025, per contribuire al suo ricordo. Poi, guardi che la sinistra e il Pci hanno potuto contare su nomi eccellenti di un movimento di operai e contadini, persone semplici ed illustri intellettuali. Faccio solo un breve elenco dei dirigenti del Pci e degli amici di Pietro Ingrao che negli anni 50-60-70 hanno segnato la storia politica di questo territorio: Manfredo Tretola, sindaco di Roccagorga, Franco Caporindi, storico dirigente del Pci, Franco Spelta, autista per la Federazione del Pci di Latina di Pietro Ingrao, Sandrino Di Trapano, mario Berti, Giovambattista Giorgi, Franco Luberti, Aldo D’Alessio, Vittorio Cotesta, Sandro Bove, Sandro Bartolomeo».
Lei è stato amico personale di Ingrao, giusto?
«Sì, eravamo entrambi di Lenola ma non ci conoscevamo. Io ero uno sprovveduto studente a Napoli, dove lui un giorno ha tenuto un comizio stracolmo di compagni. Sono andato ad aspettarlo alla scaletta dietro al palco e gli ho detto: ‘Siamo compaesani’. Si è fermato a parlare con me per più di mezz’ora e alla fine ci siano dati appuntamento all’estate successiva a casa sua, a Lenola. Ci sono andato davvero ed è nata un’amicizia straordinaria. E’ così che ho iniziato a fare politica nella Federazione Giovanile e poi nel Pci. Credo che aver vissuto quegli anni intensi, di dibattito e impegno civile in quella che resta l’enclave del Pci, sia stata per me una grande fortuna oltre che un’esperienza straordinaria. Tutto questo non doveva e non deve andare perduto».
Quando sarà possibile per le «persone normali» accedere a questo polo culturale rosso?
«Io credo presto, certamente entro i tempi fissati dal progetto. Vi vogliamo raccontare un’altra storia della provincia di Latina e sarà un regalo per i dieci anni dalla scomparsa di Pietro, a settembre 2025. Mi piacerebbe che si tenesse un comizio al centro del paese, come quelli cui ha tante volte partecipato Pietro. Questo Paese e questa provincia hanno bisogno di non dimenticare le passioni politiche».
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