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Il pentimento pubblico del sindaco sul dehor

Realizzato sulla celebre Scalinata degli Scalzi, i fedeli l’hanno presa malissimo e il sindaco chiede scusa

Il pentimento pubblico del sindaco sul dehor

Un atto di penitenza del sindaco Cristian Leccese nel giorno della festa religiosa più importante, quella in onore della Madonna di Porto Salvo.

Sì, proprio quel giorno, il sindaco si è pentito in pubblico per aver consentito di deturpare uno dei luoghi simbolo della mappa cattolica della città di Gaeta, la Scalinata degli Scalzi, dove da qualche mese è stato realizzato l’ennesimo dehor a servizio di un locale pubblico di nuova apertura. Ci sono state molte polemiche dei fedeli per l’impatto su un luogo storico oltre che suggestivo, legato proprio alla chiesta della festa religiosa più sentita.

Insomma la fede e il decoro hanno vinto (questa volta) sulle velleità commerciali e la legge del turismo di massa.
«Questa sera Vigilia della Solennità di Maria Santissima di Portosalvo, presso la chiesa degli Scalzi si sono svolti i tradizionali Vespri, quindi la celebrazione Eucaristica, la benedizione della Corona e la Preghiera del Marinaio. Ho voluto in tale occasione esternare una serie di riflessioni che prendono spunto proprio dalla Madonna di Portosalvo. Il mio intervento è stato incentrato soprattutto sulla pace, considerati i pericolosi conflitti bellici in atto. - ha raccontato Leccese - Quindi poi io stesso ho voluto chiedere scusa e riconoscere gli errori. Non bisogna mai avere paura di farlo. Ho chiesto scusa alla Comunità dei Santi Cosma e Damiano, vista l' installazione di quel dehor lungo la scalinata. Mi impegnerò, come ho già detto a tanti amici, prendendomi le responsabilità per ricondurre tutto nel giusto verso. Ho quindi chiesto scusa se a volte l'amministrazione della cosa pubblica non funziona come dovrebbe e se i messaggi che arrivano alla città non sono quelli che in realtà albergano nel mio cuore. Vorrà dire che occorrerà immettere maggiore impegno ed energia per amministrare meglio e con più attenzione nell' ascolto di tutti. Alla Madonna Nostra infine ho chiesto di illuminare sempre il cammino mio e degli altri amministratori e di coloro che occupano ruoli di responsabilità».

Quella dei dehors sorti un po’ ovunque dall’era del Covid in poi è una questione di estrema attualità in una città dove la tutela dei beni storici fa a pugni con lo sviluppo economico e commerciale.

Eccezioni analoghe a quella relativa alla mutazione della Scalinata degli Scalzi sono state poste per i dehors dei locali sul lungomare Caboto anche in relazione alla concessione su demanio marittimo.

Va detto che eccezioni assai simili sussistono nelle altre città della costa e soprattutto per i centri storici ormai trasformati in immensi quartieri della movida o in paninerie senza interruzione di sorta, né di spazi né di orari.

Le amministrazione non sono dotate, per il momento, di un piano degli spazi commerciali su suolo pubblico e questo rende più complesse sia la programmazione che le autorizzazioni, o le revoche, come in questo caso specifico della Scalinata degli Scalzi.

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