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Il fatto

Abusivismo edilizio, il Comune parte civile. L’obiettivo: tutelare la città delle dune

Il risarcimento andrà a famiglie in difficoltà, al recupero di giovani disagiati e in attività ricreative per disabili

Abusivismo edilizio, il Comune parte civile. L’obiettivo: tutelare la città delle dune

Nei giorni scorsi la condanna per abusivismo edilizio. E’ la terza da un anno a questa parte che viene emessa dal Tribunale di Latina in composizione monocratica per reati di natura ambientale che si sono consumati nel territorio di Sabaudia. La città che tutti associano alle dune, o come viene chiamata «La città delle dune», vuole mantenere integra la sua identità e il suo ambiente naturale, contrastando ogni forma di abusivismo. E’ su queste basi che si poggia la costituzione di parte civile del Comune nei processi dove il reato ipotizzato è abusivismo edilizio. L’obiettivo è uno: dare un segnale. «Tutelare e salvaguardare la città delle dune» è il pensiero del sindaco Alberto Mosca.

E’ stato il giudice onorario Stefano Nicolucci venerdì scorso, nel corso di un processo che si è concluso in Tribunale, a condannare un imputato per alcuni abusi edilizi: aveva realizzato una tettoia, un mini bungalow e un piccolo muro in violazione delle norme in materia urbanistica a ridosso della duna e a poca distanza in linea d’aria dal mare, nel cuore del Parco Nazionale del Circeo. La condanna è di natura civile perché l’imputato infatti aveva ripristinato lo stato dei luoghi.

Anche in questo processo il Comune di Sabaudia, rappresentato dall’avvocato Marco Rossi, era parte civile. C’ è da sottolineare che sulla scorta della condanna, il risarcimento del danno andrà in beneficenza per aiutare famiglie in difficoltà economica, recuperare giovani in condizioni di disagio e intraprendere attività ricreative per ragazzi disabili.

Un mese fa era stata emessa un’altra sentenza - sempre dall’ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi - in materia di abusivismo edilizio e in quel caso a Molella, una frazione di Sabaudia, una donna proprietaria di un immobile era stata condannata a nove mesi e 15 giorni di reclusione e anche a 4230 euro di multa, oltre a 3mila euro in favore del Comune di Sabaudia, che figura come parte civile danneggiata. Era scattato il sequestro del manufatto perché la donna non aveva un permesso a costruire in un’area sottoposta a un vincolo nel Parco Nazionale del Circeo. L’imputata aveva violato anche i sigilli apposti dalla Polizia giudiziaria. Anche in quel caso il primo cittadino aveva messo in luce la volontà di contrastare il fenomeno e andare avanti su questa strada: tutelare la città delle dune.

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