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L'intervista

Fausto Bianchi: "La sfida è rafforzare il capitale umano delle aziende"

Il presidente di Unindustria Latina fa il punto sullo sviluppo: "Il basso Lazio va pensato come organico"

Fausto Bianchi: "La sfida è rafforzare il capitale umano delle aziende"

Fausto Bianchi, neo presidente di Unindustria Latina, è il primo ospite della rubrica Zapping-Economia di Latina Oggi che è disponibile in versione integrale sul canale YouTube del nostro quotidiano. Qui le parti salienti dell’intervista, che è spaziata dalle prospettive future del mondo industriale al tema centrale della formazione professionale.

Fausto Bianchi, ha sempre pensato di fare l’imprenditore nella vita? Il ruolo attuale è un traguardo importante.
« Partiamo dicendo che io sono un imprenditore di seconda generazione. La mia azienda ha 52 anni, quindi ho affrontato un passaggio generazionale. In famiglia si è sempre parlato di impresa, sono leve che ti trasmettono da bambino. Per quanto riguarda il tema della presidenza di Unindustria devo dire che penso che tutti gli associati che entrano nel palazzo di Confindustria possono sognare un giorno di avere la capacità di rappresentarla. Io mi sono iscritto che ero giovanissimo ho fatto una lunga trafila e quindi da giovane effettivamente è un sogno che ricorre».

Tempo fa per parlare di questa nuova linea di Unindustria abbiamo usato un termine caro al mondo calcistico, quello della Cantera. Si riconosce?
«E’ una responsabilità in più perché abbiamo fatto tutta la trafila che appunto parte dal percorso dei giovani imprenditori. Penso comunque che sia un ottimo segnale per il territorio e per l’associazione stessa avere la capacità di valorizzare i giovani che hanno lavorato meglio e che si sono distinti quindi da questo punto di vista l’ho inteso con grande simpatia, Cantera. è stato effettivamente un termine molto indovinato e voglio dire penso che sia per tutti un aspetto estremamente positivo».

Cosa sognava da bambino, Fausto Bianchi?
«Da bambino, in realtà sognavo e sogno tuttora di essere ricordato per aver fatto qualcosa di buono per gli altri. Questo spirito ce l’ho. Le persone che mi conoscono lo sanno. Sì, mi piacerebbe essere appunto ricordato per un qualcosa di concreto. E questa cosa me la porto da quando son piccino».

C’è stato un momento in cui ha capito di essere davanti a un bivio della sua vita, non necessariamente professionale?.
«Penso che un momento molto formativo sia stato per me quello del rilancio della ex Rossi Sud come polo fieristico. Fui chiamato, assieme ad altri giovani che ancora oggi gravitano in Unindustria, a tentare un rilancio del polo espositivo. Creammo un gruppo fantastico di giovani che si misero a disposizione per il territorio, per fare quelle quell’esperienza che fu meravigliosa. E quello per me fu un bivio molto importante».

Chi l’ha preceduta nel ruolo di presidente ha gestito l’acquisto dell’immobile ex Enel per farne la nuova sede dell’associazione. Come la immagina questa nuova casa di Unindustria?
«Unindustria Latina ha bisogno di un grande rilancio e ha la sede in questo momento in un immobile che non rappresentava più le nuove esigenze. La nuova sede degli industriali deve essere un immobile completamente dedicato, multimediale, aperto alla città, con uno spazio anche per momenti culturali, momenti di meeting, proprio un luogo dove creare una piattaforma di scambio culturale di idee, di visioni e anche, perché no, di business imprenditoriale proprio aperto alla città. In un’area tutta nostra per poterci proprio permettere di collegare quelle che sono un po’ lo spirito imprenditoriale con quello che è la vocazione della città stessa».

Uno dei grandi problemi delle aziende sul nostro territorio è quello di selezionare figure professionali adeguate. Hanno difficoltà a trovare. Cosa si può fare per invertire il trend?
«Si può fare innanzitutto ascoltando quella che è l’esigenza delle imprese. Io ho avuto modo di incontrare molte aziende nel mio percorso che mi ha portato ad essere appunto Presidente. E ho notato che soprattutto in quello che è un settore estremamente d’eccellenza come il farmaceutico, c’è un tema di capitale umano attuale e di quello che servirà nei prossimi anni, sul quale bisogna fare un grande lavoro. Ritento sia stata molto intelligente la scelta dell’amministrazione comunale di Latina di destinare Garage Ruspi ed ex Banca d’Italia all’Università La Sapienza e mi sono speso con l’associazione nel far capire che dobbiamo creare e costruire percorsi formativi attraverso l’Accademia e l’università. Ma va incentivato anche il ruolo degli ITS perché oggi le competenze sono loro, sono il valore che le aziende ricercano nei propri collaboratori».

Di cosa hanno bisogno le imprese in provincia di Latina in questo momento? In particolare? Cos'è che chiedono soprattutto a Unindustria?
«Ma diciamo che noi abbiamo due focus principali: il primo, ripeto il capitale umano quindi un tema di forte formazione specializzata e con grandi competenze, soprattutto in previsione di quello che è un percorso tecnologico innovativo. Dall’altra abbiamo un tema di infrastrutture: noi dobbiamo essere un territorio assolutamente collegato con un’autostrada, con una ferrovia».

Della recente classifica sulla qualità della vita di Italia oggi c'è una cosa che ci ha colpito, ossia: Milano primeggia in questa classifica ma Milano in qualche modo fa da effetto traino alle altre province della Lombardia. Per quanto riguarda invece il Lazio. Roma bene o male sta in 24esima posizione ma questo effetto traino sulle province di Frosinone e di Latina non c'è. Dunque, il basso Lazio avrebbe bisogno di una rappresentanza autonoma?
«Le province di Latina e Frosinone innanzitutto avrebbero bisogno e noi lo stiamo facendo, di essere considerate un'unica area vasta. Dobbiamo ragionare come un unico territorio in termini di investimenti, di infrastrutture, di ricerca e di sviluppo industriale. Cosa che è avvenuta con la Camera di Commercio. Ma probabilmente unificare un unico ente preposto per lo sviluppo economico non è sufficiente. Lo deve fare la pubblica amministrazione e secondo il mio punto di vista lo deve fare chiunque è chiamato a progettare lo sviluppo del nostro territorio e quando intendo nostro territorio immagino a breve una autostrada Roma-Latina e una TAV sulla provincia di Frosinone, con una stazione».

 

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