L'intervista
04.04.2025 - 16:15
Il presidente di Unindustria Latina Fausto Bianchi
I dazi di Trump, le esportazioni da record delle aziende pontine, la necessità di investire su Università e formazione professionale e poi il piano industriale per il Lazio. Per il presidente di Unindustria Latina Fausto Bianchi ci stiamo avviando ad una fase delicata e fondamentale per la crescita economica e sociale del territorio provinciale e regionale. E l’associazione degli industriali intende rivestire un ruolo di primo piano. Con Bianchi siamo partiti dal piano industriale accolto e fatto proprio dalla Regione Lazio per provare a capire dove sta andando Latina e quali prospettive ha il territorio in una fase storica dove alle porte sembra profilarsi una vera e propria guerra commerciale.
Il piano industriale regionale e i dazi di Trump
«I dazi sono una prospettiva preoccupante, non possiamo nasconderlo. Confindustria su questo argomento è stata chiara: ci auguriamo una risposta comune da parte dell’Unione europea e non singole posizioni di singoli Stati» afferma il presidente di Unindustria Latina Fausto Bianchi, che aggiunge: «Poi bisogna accelerare tutto quel che andava fatto già ieri, dall’energia agli investimenti alle infrastrutture. In quest’ottica il piano industriale del Lazio che abbiamo presentato nelle settimane scorse e che la Regione ha pienamente condiviso è fondamentale». Un piano ancora attuale e secondo Bianchi «se ieri era necessario, oggi diventa indispensabile perché dobbiamo rilanciare la crescita in modo costante e unitario».
Far crescere le imprese piccole e medie
Far crescere le Pmi, dare loro una strutturazione migliore che po' tramutarsi in aumento di fatturati e di occupazione. E’ questo uno dei nodi centrali del piano industriale. «Tra gli obiettivi minimi in quattro anni c’è quello di ottenere una crescita dimensionale delle attuali aziende associate, arrivando ad avere 190 medie imprese in più e 1200 piccole imprese in più nel Lazio. Un traguardo raggiungibile – spiega Bianchi che può portare enormi vantaggi a tutto il nostro territorio». Per ottenere il risultato si punterà sulla crescita manageriale. «In Ue siamo in ritardo su questo aspetto. Avere un buon management e una giusta prospettiva di crescita porta benefici ai fatturati e crescita per l’occupazione. La strada maestra è questa».
Il ruolo dell’Università
In tema di manager molto ci si aspetta dalle scelte che arriveranno a breve per l’Università di Latina. Da mesi è in corso una interlocuzione tra La Sapienza e il Comune di Latina per capire quale facoltà arriverà all’ex Banca d’Italia e al Garage Ruspi, le due strutture concesse dall’ente di piazza del Popolo all’Ateneo romano. «Noi auspichiamo si tratti di qualcosa che ruoti attorno alle necessità del territorio, che non dimentichiamolo ha un distretto chimico-farmaceutico tra i più importanti d’Italia e d’Europa. Le aziende che operano su questo territorio hanno bisogno di manager, di personale preparato e formato a livello accademico. Il sogno che dobbiamo inseguire è quello di creare i futuri manager delle nostre aziende qui sul nostro territorio». Una sorta di cantera, come nel calcio.
Le figure professionali che mancano
Ma non di soli manager vive un’azienda. Unindustria raccoglie da tempo le segnalazioni delle sue associate relative alla mancanza di personale specializzato. «E’ un problema enorme. Ci sono aziende pronte ad assumere domani ma non trovano operai specializzati. E ci troviamo davanti al paradosso per il quale non riusciamo a costituire le classi del nostro Its Meccatronico perché abbiamo pochi iscritti». Perché accade questo? Per un problema culturale, secondo Fausto Bianchi. «Le famiglie sono ancora convinte che una formazione presso gli Istituti Tecnologici Superiori sia una istruzione di serie B. Non è affatto così e dobbiamo fare di tutto per farlo comprendere. Per questo ci stiamo dedicando a organizzare eventi di orientamento destinati agli studenti e alle famiglie. Chi studia presso un Its trova lavoro con percentuali quasi del 100%. Ci sono operai che escono dall’istituto e trovano le aziende che se li contendono. Noi lavoriamo molto con il Meccatronico o con il Biocampus e ovunque abbiamo le stesse situazioni di difficoltà. Nei prossimi anni il nostro impegno sulla formazione professionale sarà moltiplicato».
Le infrastrutture strategiche
«Oggi più che mai dobbiamo impegnarci tutti per arrivare alla realizzazione delle infrastrutture che mancano a questo territorio» spiega il presidente Fausto Bianchi. «La Roma-Latina è indispensabile così come lo sono un porto commerciale a Gaeta o un hub aeroportuale o come indispensabile è la Tav a Frosinone. Non possiamo pensare di crescere senza avere queste opere». Nelle interlocuzioni avute con gli enti locali in questi mesi, Bianchi ha notato che la buona volontà non manca. Quel che difetta è altro. «Servirebbe una cabina di regia che metta attorno allo stesso tavolo chi deve prendere le decisioni. Su questo siamo carenti. A volte scopro che manca proprio una comunicazione tra enti o che essa è incompleta. Poi non bisogna stupirsi se le decisioni non arrivano mai. C’è bisogno di sinergia e di trovare la sintesi. Altrimenti i problemi non si risolvono».
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