Il fatto
09.05.2025 - 15:30
Nuove vertenze e nuovi casi di sfruttamento sulle spiagge del litorale pontino. A denunciarlo è la Uiltucs Latina, sindacato che da tempo segue le problematiche degli assistenti bagnanti e dei lavoratori del comparto turistico-ricettivo. Il coordinatore Gianfranco Cartisano ha lanciato un nuovo allarme: sotto i riflettori, ancora una volta, la piaga dei contratti pirata e delle società “fantasma” che gestiscono tratti di arenile in regime di subaffitto, salvo poi scomparire a fine stagione senza pagare i dipendenti.
«Continuiamo a seguire le procedure presso l’Ispettorato del Lavoro – spiega Cartisano – dove anche in questi giorni si stanno tenendo incontri importanti: ne sono previsti altri dieci la prossima settimana. Solo negli ultimi giorni, abbiamo ottenuto due accordi che riconoscono oltre 16mila euro a due assistenti bagnanti per differenze salariali dovute a contratti irregolari».
Una situazione che, secondo il sindacato, non è più tollerabile: le società che non hanno pagato i lavoratori risultano spesso inesistenti o in via di cessazione, mentre il concessionario della spiaggia, cioè il titolare effettivo dell’area demaniale, si rende disponibile al dialogo solo in parte, lasciando i lavoratori a rincorrere la società appaltatrice. «Le responsabilità – precisa Cartisano – ricadono sulle committenti in regime di responsabilità solidale, cioè sugli stabilimenti e sulle strutture che hanno affidato la gestione del servizio balneare a queste società opache».
La Uiltucs parla apertamente di “scatole cinesi” e denuncia una dinamica ormai consolidata: «Una società neo-costituita prende in affitto un tratto di spiaggia, assume lavoratori con contratti al ribasso o irregolari, poi scompare senza lasciare traccia. Il concessionario incassa il canone, ma non è obbligato a garantire che chi lavora su quel tratto venga retribuito in maniera corretta. Così il profitto resta a pochi, mentre i dipendenti restano a mani vuote».
Il sindacato lancia un appello alle istituzioni: Prefettura, Capitanerie di porto, Comuni e Regione devono vigilare affinché non si ripetano casi come quello denunciato a Latina, dove sette bagnini sono rimasti senza stipendio a fine stagione.
Cartisano conclude con una riflessione sulla stagione estiva ormai alle porte: «Ogni anno sentiamo lo stesso ritornello: "non si trova personale". Ma forse il problema non è la mancanza di lavoratori, bensì la mancanza di buone condizioni contrattuali. Il turismo non è in crisi: quello che manca è il rispetto per il lavoro. Se si offrisse un impiego regolare e retribuito secondo i contratti nazionali, nessuno rifiuterebbe un’occasione. Basta sfruttamento, vogliamo buon lavoro».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione