Cerca

Il fatto

Mense scolastiche di Latina, futuro a rischio per 100 lavoratori: il nodo del cambio appalto

Nessun accordo tra la società uscente Dussmann e la subentrante Vivenda: sindacato CLAS in allerta per la salvaguardia occupazionale. Nuovo tavolo fissato per il 30 giugno.

 Mense scolastiche di Latina, futuro a rischio per 100 lavoratori: il nodo del cambio appalto

Il destino di circa cento lavoratori impiegati nei servizi di ristorazione scolastica del Comune di Latina resta ancora appeso a un filo. A pochi giorni dal passaggio di gestione previsto per il 1° luglio 2025, il cambio appalto tra la società uscente Dussmann Service e quella subentrante Vivenda – aggiudicataria del nuovo servizio – non ha ancora portato alla certezza della continuità lavorativa per cuochi, addetti alla mensa e personale ausiliario.

Stiamo parlando di lavoratori che ogni giorno producono oltre 3mila pasti per scuole, asili nido, centri diurni per disabili e anziani, senza contare i pasti a domicilio destinati ai più fragili. Un servizio pubblico essenziale che, al netto delle rassicurazioni, rischia di diventare terreno di scontro tra aziende, con conseguenze drammatiche per il personale coinvolto.

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro convocato su richiesta del sindacato CLAS, che rappresenta la maggioranza dei dipendenti. Al tavolo erano presenti sia Dussmann che Vivenda, per discutere del passaggio di appalto secondo quanto previsto dal contratto collettivo nazionale e dalle clausole della gara. Ma, nonostante un confronto acceso, la situazione è rimasta in stallo.

Secondo quanto emerso, Vivenda ha confermato la propria disponibilità a garantire il servizio dal 1° luglio, e ad assorbire il personale “avente diritto”. Tuttavia, ha precisato che l’assunzione non potrà avvenire prima di aver ricevuto tutta la documentazione necessaria. Documentazione che però Dussmann non ha ancora trasmesso, in attesa – pare – dell’esito di un ricorso pendente.

Una posizione che, di fatto, blocca l’intera procedura, impedendo ai lavoratori di avere garanzie sul loro futuro a meno di due settimane dal termine del contratto attuale. A denunciare questa paralisi è il CLAS, attraverso il segretario generale Davide Favero, che ha espresso forte preoccupazione per la tenuta occupazionale e contrattuale degli operatori.

Il sindacato ha comunque ribadito la disponibilità a proseguire il confronto in un’ottica costruttiva, con l’unico obiettivo di tutelare i posti di lavoro e assicurare la continuità del servizio pubblico. Un nuovo incontro è stato fissato per lunedì 30 giugno, auspicando che in quella sede si possano superare gli attuali ostacoli e definire le modalità di assunzione dei lavoratori da parte della nuova azienda.

Nel frattempo, resta alta la tensione tra i lavoratori e le famiglie che usufruiscono quotidianamente del servizio. Se non si troverà un’intesa concreta entro fine mese, il Comune potrebbe trovarsi di fronte non solo a un’emergenza occupazionale, ma anche al rischio di disagi per migliaia di utenti già dal primo giorno del prossimo anno scolastico.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione