Il fatto
05.09.2025 - 09:00
Il Comune di Cisterna
Una sanzione amministrativa da settemila euro per la mancata demolizione di una stalla per cavalli e un magazzino. Fin qui nulla di particolare, se non un abuso edilizio mai ripristinato tanto da far scattare una multa. Se non fosse che parliamo di una storia vecchia oltre quindici anni. È l’epilogo quasi dimenticato di una vicenda che risale al 2009, rimasta sospesa nel tempo tra carte, sopralluoghi e lungaggini burocratiche.
All’epoca, il Comune aveva ordinato a un gruppo di comproprietari la demolizione di due strutture realizzate in zona agricola, su un terreno in via Aprilia, prive di qualunque titolo edilizio. Una era una costruzione in legno con copertura in lamiera, utilizzata come deposito; l’altra, una struttura in legno e metallo, serviva da box per cavalli. Entrambe dovevano sparire entro novanta giorni dalla notifica dell’ordinanza. Ma non è successo nulla. O almeno, così si legge in un verbale della Polizia Locale redatto nel 2010, che certificava la mancata esecuzione della demolizione. Passano nove anni, e solo nel 2019 il Comune avvia il procedimento per l’irrogazione della sanzione pecuniaria prevista dalla legge per chi non ottempera a un ordine di demolizione. La sanzione viene calcolata, quantificata in base al volume delle opere abusive — circa 54 metri cubi — e fissata in settemila euro, ma l’ordinanza vera e propria viene firmata solo adesso, nel settembre 2025. Nel testo firmato dal responsabile dell’Ufficio Urbanistica, non si fa riferimento ad eventuali demolizioni né a sopralluoghi effettuati negli ultimi anni. L’ordinanza sembra dunque fare fede all’ultimo controllo disponibile, quello del 2010, e si basa formalmente sull’inottemperanza dell’ordinanza originaria del 2009.Più che la sanzione, a colpire è il tempo trascorso. Perché in certi casi l’abuso resta fermo, ma è la burocrazia che si muove troppo lentamente.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione