Grazie a un nuovo software che, da un paio di mesi, viene utilizzato dal personale dell'ufficio Tributi del Comune di Pomezia, sono stati scoperti 75 immobili "fantasma", ossia sconosciuti al catasto. Si tratta di strutture segnalate dal sistema in questione, il quale analizza la situazione incrociando i record di diverse banche dati, per esempio quelle delle utenze elettriche o telefoniche, su cui seguiranno i dovuti accertamenti mirati al recupero delle rendite catastali e dei tributi evasi.
«I controlli sono stati eseguiti principalmente nelle zone esterne al centro urbano, come Torvajanica Alta e Campo Jemini - ha evidenziato, nella giornata di ieri, l'assessore Daniela Sorrentino - Dei 75 immobili segnalati è stato avanzato un esame approfondito dei primi 25: la maggior parte di questi è superiore ai 100 metri quadrati, presumibilmente veri e propri appartamenti e ville. Su questi 25 immobili è stata fatta una proiezione delle imposte che i proprietari devono al Comune: si tratta di circa 120mila euro all'anno, che moltiplicati per i 5 anni di evasione che l'ente può richiedere arrivano a 600mila euro all'anno. Una cifra importante che dà la misura dell'evasione sul nostro territorio».
Chiaramente, le verifiche saranno estese anche ad altre zone della città.
«Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione - ha infine spiegato il sindaco della città dell'hinterland romano, Fabio Fucci - La tecnologia di cui il Comune di Pomezia si è dotato ci consentirà di agire con un contrasto serrato agli evasori totali e parziali: non ci sarà più spazio per chi pensa di costruire abusivamente ville, appartamenti o anche solo porzioni di abitazioni senza dichiararle. I proprietari degli immobili fantasma - ha concluso il primo cittadino di Pomezia - non pagano le tasse ma usufruiscono dei servizi di tutti: rintracciarli e richiedere le somme dovute equivale a restituire legalità ed equità nella nostra città».
Stretta sugli immobili "fantasma": il Comune ne scopre 75. Sono ville e appartamenti
Pomezia - Si tratta di edifici pressoché sconosciuti al Fisco. L'assessore Sorrentino: "Potremo richiedere fino a 600mila euro "