Il primo round della battaglia sul mercato di Monte San Biagio se lo aggiudica il Comune. I giudici del Tar del Lazio giovedì hanno rigettato la domanda di sospensiva proposta da decine di commercianti del mercato settimanale di Fondi, rappresentati dall'associazione di categoria "Imprese Oggi". Bisognerà attendere la pronuncia nel merito per la decisione definitiva. «Appare dubbia – si legge nel provvedimento con cui si rigetta l'istanza - la sussistenza in capo ai ricorrenti della legittimazione al ricorso e di un interesse meritevole di tutela giurisdizionale». I promotori dell'azione legale sono stati condannati alle spese di 1.500 euro a favore di ciascuna parte costituitasi in giudizio, e cioè il Comune di Monte San Biagio e la cooperativa "Principe Massimo Camillo II" che si è aggiudicata la gestione del progetto.
La battaglia legale attorno al mercato è sorta nei mesi scorsi quando l'amministrazione comunale, su input dell'assessore alle Attività produttive Arcangelo Di Cola, ha deciso di istituire un mercato settimanale il sabato mattina nel piazzale della stazione ferroviaria. Iniziativa da aggiungere a quella del venerdì che ha sede nel centro storico. Da Fondi non hanno gradito la novità e hanno contestato l'iter, il bando e l'assegnazione del servizio. Nel suo atto di costituzione in giudizio, il Comune rappresentato dall'avvocato Francesco Di Ciollo si è opposto alle ragioni dei ricorrenti e ha invitato i giudici a ritenere inammissibile e infondata la loro istanza. L'ente ritiene i soggetti che hanno proposto ricorso «non legittimati e privi di interesse». Tra le altre ragioni del ricorso, quella per cui il mercato danneggerebbe il mercato di Fondi. Tesi smontata dalla difesa del Comune, che sottolinea come il mercato di Fondi (che si svolge la domenica a circa 7 chilometri di distanza) si estende su 40mila metri quadrati e ospita 350 posteggi mentre il nuovo mercato di Monte San Biagio si estenderà su 2.400 metri per appena 30 posteggi. Quindi non andrebbe a configurarsi una concorrenza col pur vicino mercato fondano. Tra i punti toccati nella costituzione in giudizio anche la distanza dalla linea ferroviaria Roma-Napoli. Secondo i ricorrenti il Comune non avrebbe rispettato le misure di sicurezza, pari a 40 metri, mentre la difesa dell'ente sostiene che, come da planimetrie, i posteggi si trovano ad almeno 200 metri.
Non si è fatta attendere la presa di posizione di "Imprese Oggi", promotrice del ricorso. «Appare scontato che gli operatori ambulanti potranno dimostrare la loro legittimazione. Inoltre il Tar non ha esaminato i moviti di merito che sono alla base del ricorso». L'associazione si dichiara anche pronta a coinvolgere nella vicenda la Regione Lazio e attraverso il suo legale Pierluigi Avallone a presentare istanza di prelievo del ricorso affinché il Tar approfondisca i motivi alla base dell'istanza. Dall'altra parte della barricata, il Comune preannuncia che chiederà i danni ai ricorrenti. Il mercato, anche per l'incertezza sorta per la causa al Tar, partirà con ritardo. Probabilmente a settembre.