Il caso
09.07.2018 - 18:21
La foto della provinciale Badino scattata qualche sera fa. La desolazione nella zona forse più ricca di residence dell'intero litorale
Ci ha fatto riflettere la fotografia pubblicata sulla pagina facebook "Terracina: segnalazioni e denunce" da una residente e forse commerciante della Provinciale Badino, divisa in due a causa della demolizione del ponte sul fiume Sisto. Ci hanno fatto riflettere soprattutto le reazioni degli utenti, semplici cittadini. Complice un confuso post della signora, poi spiegato meglio, la foto della strada deserta, senza automobili e dunque senza vita, con una persona che mostra come ci si potrebbe anche sdraiare senza correre pericoli, vista la moria di passeggio, non ha suscitato alcun effetto, se non delle reazioni assai distaccate. «Se facevi una foto alla Ciana (località di collina, ndr) era uguale». «Da che mondo è mondo si frequenta il centro». E così via, per molti commenti. Utenti che sono cittadini e che forse non comprendono a fondo il dramma di chi, da un anno esatto, su un tratto di litorale tra i più frequentati - vuoi per i tantissimi residence, vuoi per la presenza di ormeggi, vuoi per la posizione strategica tra il Circeo e Terracina - sta assistendo allo spegnersi lento di una piccola e a suo modo storica filiera economica e turistica. Questo perché quella che era la strada naturale per andare e venire da Terracina, o dal Circeo, o in un colpo solo da entrambi i centri turistici, è stata interrotta. E in un anno non si è riusciti a metterci una pezza. Due stagioni estive senza un ponte. Divisi da un canale. Non è forse questo un enorme danno a chi gestisce (qualcuno ormai non più, purtroppo) esercizi commerciali, piccole attività imprenditoriali, o chi affittava le case, o ancora i pontili? Lo è perfino per chi faceva le pulizie in una casa di vacanza e ora, per quella voragine che la separa dall'abitazione, deve rinunciare.
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