Riprendere a studiare la preistoria da un luogo che ancora racchiude tanti segreti: riparo Blanc, scoperto nel 1959 a San Felice Circeo da Marcello Zei. Anche quest'anno l'università La Sapienza ha condotto un'importante campagna di scavo nella zona di Quarto Caldo e ieri, nel corso di una conferenza stampa nel giardino di villa Blanc, sono stati illustrati alcuni risultati.
All'incontro hanno preso parte la professoressa Mussi (La Sapienza) e il suo staff, la dottoressa Giovanna Blanc come rappresentante della famiglia Blanc-Aguet, il sindaco di San Felice Giuseppe Schiboni, il direttore del Parco Paolo Cassola, il presidente del Parco Gaetano Benedetto, nonché il direttore generale Educazione e Ricerca del ministero dei Beni culturali Francesco Scoppola, Francesco Di Mario della Soprintendenza e i responsabili dell'Istituto nazionale di Paleontologia umana.
La stratigrafia di riparo Blanc raccoglie importanti tracce preistoriche. Sono le testimonianze degli ultimi cacciatori-raccoglitori: un deposito che risale a circa novemila anni fa. A distanza di mezzo secolo dai primi scavi, l'università La Sapienza, insieme alla Soprintendenza e grazie alla disponibilità dei Blanc, ha ripreso le indagini archeologiche. Tanti i ritrovamenti di questi ultimi due anni, sui quali sono in corso ulteriori studi. Il dottor Flavio Altamura ne ha illustrati alcuni. In certi livelli del sito preistorico, ad esempio, sono stati rinvenuti manufatti di selce, ma anche tantissime conchiglie fossili. Probabilmente resti di pasti visto l'elevato numero di esemplari e anche in considerazione dei segni riscontrati sui gusci, lasciati probabilmente nel tentativo di aprirli. Tante anche le "Columbelle" rinvenute. Delle conchiglie non utilizzate per scopi alimentari, bensì impiegate come ornamenti. Oltre a ciò, sono comparse anche tracce di carbone. Tutto è stato campionato e verranno effettuati ulteriori studi scientifici.
Al netto degli aspetti tecnici, quel che è emerso è il desiderio comune degli enti presenti di provare a valorizzare il patrimonio naturalistico, storico e archeologico del territorio, puntando finalmente a una visione d'insieme. Alcuni progetti sono già in essere e, come anticipato dal dottor Di Mario della Soprintendenza, ben presto ci saranno novità per villa Domiziano: saranno aperti nuovi percorsi.