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La storia

Una strada per Carmina Barone, eroina «normale»

Il movimento neoborbonico ripropone l'intitolazione alla vigilia della 3 giorni di eventi a Gaeta

Una strada per Carmina Barone, eroina «normale»

Una donna povera, in fondo una sconosciuta, vittima di quella che secondo alcuni fu una guerra civile mai analizzata fino in fondo. Si chiamava Carmina Barone e il 6 febbraio 1861, durante il sanguinoso assedio di Gaeta morì insieme ai suoi undici figli in seguito allo scoppio della polveriera di Sant'Antonio. La sua è una storia di sangue e battaglie come molte altre ma, in compenso, è rimasta più di altre sepolta dall'oblio della storia e degli eventi che si accavallano. Adesso però il Partito del Sud, che fa riferimento al vasto pianeta dei movimenti neoborbonici, chiede che a Carmina Barone sia intitolata una strada della città perché la sua storia e il sacrificio di dodici vite umane non vadano perdute per sempre. I corpi della donna e dei bambini furono ritrovati sotto le macerie scavate a mani nude dai residenti della zona che si salvarono dall'esplosione. Complessivamente quel giorno la città pagò un tributo molto alto, oltre trecento le vittime e altrettante bare, il giorno dopo, furono deposte lungo la strada adiacente. Il prossimo fine settimana, come da tradizione, Gaeta ricorderà l'assedio e il suo essere l'ultima città del Regno dei Borbone a cedere.

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