Sono andate al lavoro come ogni mattina, ma ad aspettarle ieri c'era una lettera di licenziamento, da consegnare a mano, precedute soltanto dalla telefonata di una collega ricevuta il giorno prima: «Domani potete anche non venire». Le protagoniste sono undici operatrici (su venticinque totali), addette allo sporzionamento dei pasti all'interno dell'ospedale Goretti, servizio gestito dalla cooperativa Vivenda. I fatti sono avvenuti all'interno dell'ospedale, dove si è creato ieri mattina si respirava un clima di forte tensione, tanto che una delle dipendenti licenziate ha anche accusato un malore. A sostenere la battaglia delle operatrici c'era il segretario provinciale del sindacato Confial, Enrico Della Pietà, che da tempo segue il caso e che ora denuncia questi licenziamenti come «inaccettabili e insensati». Ma cosa c'è dietro a questo evento? Come spiegato dal sindacato, tra le mansioni svolte dalle operatrici c'è sempre stato anche il trasporto, in ogni piano, del grande e pesante carrello contenente il cibo da sporzionare. Si tratta però di una mansione che nessuna di loro era tenuta a fare, poiché non era prevista nel contratto. E per quanto il trasporto di un carrello possa sembrare una cosa semplice, la mole e il peso dell'oggetto sembrano aver creato problemi nel corso degli anni, tra cui infortuni e anche questioni di sicurezza.