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La beffa del campetto di via Oslo: una confisca per lo spazio per i giovani

Il Comune pratica la strada della confisca, ma fu l'ente a intercedere per consentire ai residenti di realizzare un'area di ritrovo per i giovani del palazzi vicini

La beffa del campetto di via Oslo: una confisca per lo spazio per i giovani

È una vera e propria beffa, sia per i residenti di via Oslo che per gli imprenditori proprietari dell'area, l'ordinanza con la quale il Comune ha intrapreso la confisca del lotto sul quale i cittadini hanno realizzato campo di calcio e pallavolo per i ragazzi del circondario. Una beffa per come l'iniziativa era maturata, ma soprattutto per l'epilogo che l'ente aveva aveva prospettato per sanare un piccolo abuso edilizio, un capanno a servizio dell'area attrezzata.
Prima di tutto c'è da dire che il testo dell'ordinanza presenta una serie di errori evidenti, come un passaggio in cui vengono citati una particella e il relativo foglio catastale errati rispetto alla natura del provvedimento. Nel testo del documento, infatti, a partire dai destinatari dell'ordinanza, tutto lascia pensare che l'oggetto della confisca sia proprio il lotto sul quale sorge il campetto di quartiere. Tornando all'origine del campetto, all'epoca in cui fu realizzato era sindaco Ajmone Finestra e fu proprio il primo cittadino a intercettare l'esigenza dei residenti del quartiere in espansione, ai margini della città, di dotare quella zona di uno spazio per consentire ai giovani di giocare senza allontanarsi, magari lontano dai rischi della strada. 

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