Anche solo parlarne sembra essere un tabù per questa amministrazione dopo i guasti del passato. E, se se ne parla, le risposte sono solo vaghe promesse ed enunciati evasivi. Ma l'urbanistica, se presa per mano e diretta con idee chiare, può divenire il cuore pulsante della progettazione, delle idee, dello sviluppo e dell'economia di una città. Ne è convinto uno dei consiglieri comunali più giovani di questa consiliatura, Matteo Coluzzi, che su questo tema, dai banchi dell'opposizione, non si stanca di dare battaglia e sollecitare l'attenzione della maggioranza. L'assenza di risposte e l'indicazione di scadenze mai rispettate in questo settore sono diventate una costante imbarazzante al quale Coluzzi non vuole abituarsi. E morde il freno, ancora una volta. Oggi ricorda che il 7 febbraio ha presentato un'interrogazione (una delle tante) rivolta al Sindaco ed alla Giunta relativa allo stato attuale dell'iter amministrativo, intrapreso da parte del Comune di Latina, finalizzato all'attuazione degli indirizzi contenuti nella Legge Regionale sulla rigenerazione urbana, quella del 18 luglio 2017, n. 7. Si tratta dei provvedimenti finalizzati ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere la riqualificazione di aree urbane degradate e di tessuti edilizi disorganici o incompiuti e riqualificare edifici a destinazione residenziale e non residenziale. Insomma roba che a Latina servirebbe come il pane. «Come "Generazione per Latina" - spiega - più volte abbiamo invitato l'amministrazione a confrontarsi rispetto ai temi dell'urbanistica locale, in particolar modo nella direzione della salvaguardia e dello sviluppo consapevole del nostro territorio. L'atteggiamento di LBC è sotto gli occhi di tutti: una chiusura totale figlia di una mancanza di idee e molto probabilmente anche di lungimiranza nell'immaginare quella che sarà Latina nei prossimi decenni. Mai alcun dibattito su indirizzi a scala urbana ma solo interventi puntuali». L'obbiettivo della interrogazione fu quello di capire quanto si stesse facendo nell'ottica della "Rigenerazione Urbana". «Già nel momento in cui emerse la questione della variante in Q3 numerosi - continua il consigliere - furono i dubbi in merito all'utilità di ulteriori volumetrie commerciali in un'area come quella interessata, aggravate dalla conferma da parte dell'assessore Castaldo in merito alle ulteriori cubature commerciali che verranno sbloccate presso l'ex Centro Meccanografico. La risposta dell'assessore fu che gli uffici preposti stavano lavorando relativamente alla delibera per l'attuazione degli indirizzi della legge attraverso variante da portare in approvazione in Consiglio Comunale. Con quali tempistiche? A detta di Castaldo entro la metà di marzo. Siamo ormai a fine estate e tutto ciò risulta vergognoso». «Mentre la Regione Lazio approva il PTPR - rincara Coluzzi - Latina ancora non vede alcun riscontro rispetto alle promesse di questa amministrazione. L'Ufficio di Piano appare una chimera, i piani restano bloccati, LBC procede a colpi di varianti banali ed imbarazzanti. Una visione di Città fatta di vuoto e continue proroghe allo sviluppo ed al futuro di Latina.Coluzzi non demorde e ha presentato il 3 agosto una mozione con la quale il Consiglio impegnerà Sindaco e Giunta ad individuare tempestivamente gli ambiti interessati al fine di applicare finalmente gli indirizzi della Legge Regionale n.7 sulla Rigenerazione Urbana. «Con la speranza - conclude - che tale strumento possa ridare slancio ad un settore totalmente in fase di stallo a causa delle vicissitudine amministrative, a causa dell'inerzia e dell'immobilismo dell'attuale maggioranza, a causa di una mancanza di prospettive che Latina non può più permettersi».