Per ora il cancello che impedisce l'accesso al borgo di Pratica di Mare resterà al suo posto. Ieri mattina, infatti, con 14 voti contrari, cinque favorevoli e due astenuti il Consiglio comunale di Pomezia ha bocciato la mozione presentata dal consigliere Stefano Mengozzi per invitare il sindaco a mettere in atto nel più breve tempo possibile e con i mezzi ritenuti più idonei l'iter per la rimozione del cancello, «installato senza alcuna autorizzazione e ricadente su strada pubblica».

Il MoVimento 5 Stelle, forza di governo cittadino, non ha infatti condiviso il documento di Mengozzi, così come spiegato dal consigliere Alunno Mancini: «La volontà di rendere accessibili le strade del Borgo non è mai stata messa in discussione da quest'aula. Nella mozione si fa riferimento a un parere del Catasto, ma questo non è probante ai fini della proprietà. Il Catasto è un'area della Agenzia delle Entrate e valuta i beni solo a fini fiscali. È certo il fatto che al Catasto non risulti un atto di proprietà che comprenda le strade del Borgo. Ricordiamoci, però, che stiamo parlando di un bene divenuto proprietà della famiglia Borghese nel 1600 circa. Tutti noi speriamo nel fatto che quelle strade si rivelino pubbliche, ma la proprietà privata non scade».

Secondo Mengozzi, poi, i problemi sono anche altri: «Da tre anni vengono portati avanti lavori senza che sia mai stata pagata la tassa sull'occupazione del suolo pubblico. In questa vicenda, dunque, potrebbe esserci anche un danno all'erario che si sta perpetrando. In più, con il voto di oggi si potrebbe esercitare uno strumento di sovranità territoriale, visto che un pezzo di città ci viene negato». E se l'ex sindaco Fucci ha auspicato la convocazione di una commissione Urbanistica alla presenza di tutte le parti in causa per fare chiarezza (Comune, Città Metropolitana, Catasto, proprietà), l'attuale primo cittadino Adriano Zuccalà ha chiuso la questione: «Reputo inutile la riunione della commissione Urbanistica, non vedo come possa aiutarci tecnicamente a risolvere i dubbi. Ma credo che qui ci sia un grande assente: la Città Metropolitana, titolare dell'uso pubblico delle strade. Servono accertamenti tecnici di professionisti terzi ed è quello che noi stiamo facendo per farci dire di chi sia la proprietà di quell'area. Noi seguiamo le strade giuste perché vogliamo tutti essere fruitori del Borgo e utilizzarlo come meta turistica e storica».