Ieri mattina, accogliendo l'invito del Sippe - il Sindacato di polizia penitenziaria - l'europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi ha visitato il carcere di Velletri.

Insieme a lui c'era la delegazione sindacale formata dal presidente nazionale Alessandro De Pasquale, dal segretario generale Carmine Olanda e dal dirigente nazionale Ciro Borrelli.

Sono stati proprio loro tre a illustrare all'eurodeputato leghista le varie criticità che ogni giorno vengono affrontate in carcere, alcune delle quali sono state già esposte qualche giorno fa al Provveditore per l'amministrazione penitenziaria del Lazio.

«Ho chiesto all'onorevole Adinolfi - afferma Carmine Olanda - un intervento concreto affinché il Parlamento Europeo possa conoscere le condizioni disumane in cui operano le donne e gli uomini della polizia penitenziaria, costretti a lavorare otto ore al giorno in un ambiente poco salubre e sottopagati rispetto agli stipendi medi degli altri paesi europei».

Non sono mancate le parole di Ciro Borrelli, che hanno fatto eco a quelle di Olanda.

«Il carcere di Velletri - ha aggiunto l'altro sindacalista - registra una carenza di personale di circa il 22% rispetto all'organico previsto. Il Dipartimento dovrà inviare almeno 30 unità di polizia penitenziaria».

Adinolfi ha ascoltato con attenzione le istanze del sindacato, ai cui rappresentanti - si evidenzia in una nota del Sippe - «ha assicurato un suo intervento avendo a cuore le problematiche delle forze di polizia. Lui stesso, come ipotizzato anche da Salvini, ritiene che la polizia penitenziaria debba essere trasferita alle dipendenze del ministero dell'interno, difendendo quindi una specializzazione della polizia di Stato - conclude la nota - con funzioni di polizia dell'esecuzione penale».