L'Agro Pontino è un territorio in cui l'integrazione con altre etnie è riuscita grazie alla collaborazione e alla sinergia. E non saranno i casi negativi, come quello del cosiddetto caporalato, a fermare questo esperimento antropologico. E' quanto è emerso dal convegno dal titolo "Agro Pontino: un'impresa di lavoro e libertà - Tutti i numeri e le (vere) storie di un'integrazione riuscita" che si è tenuto questa mattina nella sede della Provincia di Latina alla presenza dell'europarlamentare Nicola Procaccini, che ha voluto fortemente questo evento e che è partito da un'inchiesta e dai numeri sui braccianti agricoli della nostra provincia, del presidente della Provincia di Latina e sindaco di Pontinia Carlo Medici, dell'ambasciatrice indiana per l'Italia e San Marino Reenat Sandhu, del rappresentante della comunità indiana nel Lazio Gurmukh Singh e del mediatore interculturale Ajay Rattan. Non hanno voluto mancare all'appuntamento anche il sindaco di Latina Damiano Coletta e il sindaco facente funzioni di Terracina Roberta Tintari. A moderare l'incontro ci ha pensato il direttore di Latina Oggi Editoriale Alessandro Panigutti. "L'integrazione non si fa con la repressione ma con l'adattamento e qui da noi c'è sempre stata la predisposizione all'accoglienza - ha spiegato Medici -. Ma il percorso potrà dirsi concluso solo quando avremo eliminato definitivamente la parola integrazione. Il caporalato? Resta un problema da contrastare con una sinergia tra tutte le istituzioni. E' un problema culturale". Procaccini, dal canto suo, ha posto l'accento sulla crescita economica del paese che cresce anche grazie ai braccianti agricoli e agli immigrati che hanno avuto la possibilità di emergere come imprenditori del settore: "La volontà - ha detto l'europarlamentare - è quella di fare un'operazione verità. Questo è il senso, perché non si può compromettere tutto il percorso che si è concretizzato fino ad oggi puntando il dito solo sui casi di sfruttamento. E questo anche se fa sempre più rumore un episodio brutto rispetto a tanti positivi. Non è giusto perché non si dà l'idea di come stanno realmente le cose. E cioè che in questa terra ci troviamo di fronte a un esempio unico nel panorama italiano ed europeo, dove gli stranieri, soprattutto gli indiani (ben 36mila in provincia, ndr), lavorano spalla a spalla con i nostri agricoltori e con chi ha creato le aziende del comparto". Sandhu ha sottolineato come "l'integrazione non è perdere la propria identità. E India e Italia saranno sempre più unite e vicine grazie anche ai lavoratori delle terre pontine".
Il convegno nella sede della Provincia di Latina
Agro Pontino, un territorio in cui l'integrazione è riuscita
Latina - Non saranno i casi negativi, come quello del cosiddetto caporalato, a fermare un esperimento antropologico che è un esempio unico in Italia e in Europa