I lavori di riqualificazione del Borgo di Pratica di Mare, in special modo per quanto riguarda le strade interne al Borgo, restano fermi.
Il Tar del Lazio, sezione di Roma, ha infatti respinto la richiesta di sospensiva dell'annullamento del frazionamento catastale e del conseguente ordine di sospensione lavori presentata dalla Nova Lavinium Srl, società che sta ristrutturando i beni di sua proprietà nel Borgo e che, quando allestì il cantiere tre anni fa, posizionò un cancello all'ingresso dell'abitato medievale che ancora oggi impedisce di entrare nelle caratteristiche viuzze.
Secondo i giudici, infatti, la questione può tranquillamente «essere approfondita nella opportuna sede di merito»: in altri termini, presto sarà fissata un'udienza durante cui sarà analizzato il ricorso e si provvederà all'emissione di una sentenza.
Questo perché, sempre secondo i giudici amministrativi, «non appare sussistente, nei termini della dedotta gravità e irreparabilità, il danno paventato, trattandosi unicamente di sospensione di opere di realizzazione della nuova pavimentazione delle vie delle aree cortilizie del Borgo mediante il ripristino del selciato in cubetti di basalto tipo sampietrino romano».
L'ordinanza del Tar ha trovato nel consigliere Stefano Mengozzi molto ottimismo: «È una vittoria storica - ha affermato -, perché ora c'è anche un Tribunale che certifica le ragioni di chi, in questi anni, si è battuto per far riaprire Pratica di Mare ai cittadini. Insieme all'associazione La Lente e all'avvocato Di Battista è stato fatto un altro passo, spero l'ultimo, per restituire un pezzo di città alla collettività. Ora non ci sono più ragioni per non procedere con la rimozione del cancello».
Più cauto, invece, il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà: «Il Tar del Lazio non ha ritenuto sussistente il danno paventato dalla società, rigettandone il ricorso. Ciò significa che l'ordinanza del Comune emanata a novembre scorso rimane in piedi, così come tutte le altre iniziative messe in campo per chiarire definitivamente la titolarità nonché l'effettiva destinazione sia delle aree interne al Borgo di Pratica di Mare nonché dell'area cimiteriale attigua».