"Nessun esposto o denuncia è stato presentato presso organi di polizia investigativa o postale". Questo è quanto espresso dal Comune, in una nota ufficiale, in merito alla storia di un giovane di Latina, il quale è stato chiamato in Questura dopo aver dato vita ad un'iniziativa di raccolta alimentare per i bisognosi.
"Per completezza - prosegue la nota - si coglie l'occasione per evidenziare i diversi ruoli che l'Amministrazione ha voluto agire nella risposta fornita alla domanda di bisogno straordinario derivante da questa emergenza: da un lato attraverso i Servizi Sociali e le associazioni che da sempre e con indiscutibile professionalità sono impegnate su questo fronte (Caritas e Croce Rossa), dall'altro attraverso il coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato (Protezione Civile e Volontariato Sociale) per gli spazi che la normativa ha assegnato a questi importanti interlocutori in occasione di questa emergenza. Altro ruolo, diverso ma non meno importante è stato quello che, prendendo atto delle tante iniziative private di carattere solidale veicolate attraverso i canali social, il Comune ha ritenuto di agire fornendo direttamente ai promotori le informazioni e anche i riferimenti di natura giuridica perché le iniziative venissero svolte secondo le prescrizioni anche sanitarie, nell'interesse pubblico della tutela della salute dei donanti e dei riceventi. Normalmente questa attività di informazione, rivolta ai diretti interessati e non ad altri, ha ricevuto apprezzamento da parte dei cittadini contattati che hanno colto lo spirito dell'Amministrazione che non ha mai inteso ostacolare o rivendicare meriti altrui, ma semmai agire, responsabilmente, in un ruolo di supporto e affiancamento".
Marco Moliterno, 31 anni di Latina, imprenditore nel ramo del truck food, insieme alla sua ragazza Angela un giorno hanno deciso di mettere in contatto chi vuole donare generi alimentari e chi ha bisogno di cibo, come fosse una specie di agenzia: «Non guadagnamo niente ovviamente. All'inizio eravamo io e la mia ragazza, adesso siamo più persone impegnate in questa attività». Lo spunto arriva leggendo una notizia: i carabinieri che portano la spesa in casa ad una anziana che non può uscire. Si può fare. Via, partono. I numeri dell'iniziativa iniziano ad essere grandi: 850 richieste e 1500 donazioni, maalcune settimane fa dopo che il progetto prende forma, qualcuno chiama la Digos che convoca Marco in Questura per avere dei chiarimenti. Dietro all'Emergenza Cibo Latina non c'è alcun interesse economico, spiega Marco. Risponde alle domande degli investigatori sulla sua attività e se ne torna a casa incassando dei complimenti. Ma non è finita. Dopo la Digos arriva anche una chiamata dal Comune in conference call e dall'altra parte dello schermo c'era il sindaco Damiano Coletta.
«Premetto che non mi interessa niente di politica ma ci sono rimasto male a livello umano. Sa perché? Pensavano di fare una cosa bella e invece il sindaco ci ha detto: va bene però vi dovete coordinare con noi, come se quello che stavamo facendo non andasse bene. Quell'incontro ci ha suscitato amarezza, non è rabbia, non volevamo medaglie, così come una chiamata arrivata da un esponente del Comune che era interessato a sapere cosa stavamo facendo con la nostra iniziativa».
di: Antonio Bertizzolo