Sono in attesa di convocazione da parte del Comune di Latina i sindacati del comparto autoferrotranvieri di Fast Confsal che hanno protestato contro l'intenzione dell'azienda Csc di ricorrere alle prestazioni del Fondo bilaterale di solidarietà attraverso lo strumento dell'assegno ordinario. Una misura adottata dall'azienda che ha in gestione l'appalto del trasporto pubblico locale per la sospensione temporanea delle attività produttive legata al COVID-19, che hanno causato evidenti ricadute economiche negative, quali - scrive Csc - la riduzione di fatturato, dovuta anche ad una riduzione del 90% dei proventi da traffico e l'onere di costi del lavoro per personale non proficuamente utilizzabile».

Ma Fast Confsal aveva subito scritto all'assessorato regionale ai trasporti, al sindaco e all'assessore alla mobilità di Latina contestando il ricorso a questo provvedimento che vedrebbe ridursi gli stipendi degli autisti. «Pur comprendendo le problematiche legate ad alcune voci di bilancio - scrivono - come i ricavi da traffico, non le riteniamo sufficienti per motivare l'adesione alle procedure del fondo di solidarietà. Risulta alla scrivente che il Comune di Latina, in ottemperanza dei DPCM abbia corrisposto l'intero importo del corrispettivo chilometrico. Risulta che l'azienda non abbia riconfermato negli ultimi mesi, i contratti di 4 operatori d'esercizio (nonostante gli accordi regionali). Risulta che il taglio del servizio abbia portato all'azienda anche una parte di recupero, poiché si sono risparmiati turni, consumi di gasolio, usure e costi di pulizie. Risulta che il personale abbia attinto alle proprie ferie e permessi per sopperire al problema. Fast ritiene inappropriata l'attivazione del fondo bilaterale autoferrotranvieri, tanto più in un momento come questo dove sarà necessario il controllo e contingentamento dei flussi, per il mantenimento del distanziamento sociale, l'aumento delle corse, auspica un intervento degli enti preposti per una verifica di congruità».

A queste ragioni ne va aggiunta un'altra: quella legata ad un beneficio recente che l'azienda ha incassato, quello dei biglietti, aumentati da gennaio 2020 a poco più di un anno e mezzo dall'aggiudicazione della gara che prevedeva altri costi per i ticket e, di conseguenza, altri ricavi. Un aspetto che era stato contestato anche politicamente in alcune commissioni di inizio anno. Fast aveva ricordato a Comune e Regione questo aspetto anche a fronte del mancato rispetto dell'accordo sugli arretrati. «Il Comune con le ultime delibere ha approvato l'aumento tariffario che ha garantito nei mesi di gennaio, febbraio, marzo alla società un flusso di contanti dovuto alla vendita dei biglietti, nonostante questo Csc ha comunicato di non poter mantenere gli impegni presi con la sottoscrizione dell'accordo del 6 dicembre che prevede l'erogazione degli arretrati 2019 ad aprile». Oggi nonostante questi introiti e nonostante abbia ricevuto l'intero importo del corrispettivo chilometrico trimestrale dal Comune (l'ente lo ha confermato ai sindacati) l'azienda è in difficoltà e ricorre al fondo di solidarietà. Le domande sono tante, e tante sono le risposte che devono ancora arrivare.