Il fatto
25.01.2025 - 08:30
Cori omofobi contro un giovane calciatore del «Minturno 1936» per tutta la durata del secondo tempo del match con il Castelforte di domenica scorsa e adesso la vicenda sta assumendo toni da denuncia sociale anche per una storia che lo stesso calciatore ha messo sui suoi profili rivendicando la sua identità sessuale e la libertà di ciascuno di seguire il proprio orientamento. Ieri sono arrivate le prime reazioni dopo giorni di velato e imbarazzato silenzio. «Quello che è successo è l’ennesima prova dell’ignoranza che regna in un paesino come il vostro... lo sport è inclusione anche per un r..... sono fiero di ciò che sono e non mi fermerò qui». Quel post è stato una grande lezione di forza e libertà dentro un contesto quello del calcio e del sud profondo per niente facile». Intanto quelle offese omofobe al calciatore del «Minturno 1936» hanno avuto un impatto anche sulla politica. Ieri il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli ha scritto una lettera al collega di Castelforte Angelo Pompeo.
L’episodio si è verificato durante la partita di Prima categoria e ha avuto dapprima un’eco sui social, con la società locale che si è dissociata e l’allenatore del Castelforte che ha espresso la sua solidarietà, con interventi di tifosi e tesserati, per i «vocaboli» usati da un piccolo gruppo di tifosi (sì pochi, per fortuna). Nella lettera inviata ieri a Pompeo, Stefanelli si è detto «dispiaciuto e turbato dalla leggerezza con cui una cosa così grave sia stata trattata, sminuendo non solo l’offesa ricevuta dal ragazzo, ma anche quella sportività e quella solidarietà che dovrebbe essere propria di ogni competizione. Trovo molto triste, in una società come la nostra che vuole farsi garante dei diritti dell’altro, dover riconoscere che episodi di questo tipo si verificano ancora e vengono sminuiti e ridicolizzati, invece che condannati e prevenuti. Credo che come Istituzioni a noi spetti il compito di farci garanti dei valori di solidarietà e umanità che il calcio, e lo sport tutto, rappresentano e denunciare con fermezza ogni azione che lede questo spirito aggregativo. Ecco perché, dopo aver ascoltato il ragazzo vittima dell’accaduto e la delusione con cui ha visto passare impunito il gesto, ho ritenuto opportuno scriverti per riflettere insieme sul giusto valore da attribuire allo sport e richiamare insieme alle responsabilità delle singole tifoserie. È fondamentale condannare con fermezza tali comportamenti, riaffermando il nostro impegno per una cultura sportiva fondata sul rispetto e sulla tolleranza. Sono certo che converrai con me, che lo sport può essere più di questo e che non può un episodio di questo tipo alterare la sua essenza. Spero che insieme a me, solleciterai le squadre a ricostruire le dinamiche in cui si è compiuto un fatto così grave e che vengano adottate le misure necessarie per prevenire comportamenti simili in futuro, oltre che i provvedimenti disciplinari che dovrebbero regolare qualsiasi tifoseria».
Stefanelli ha invitato Pompeo a prendere in considerazione iniziative concrete che possano promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione tra i tifosi e nelle scuole, affinché episodi come questo non si ripetano e si è detto fiducioso che, lavorando insieme, questa triste vicenda possa trasformarsi in un'opportunità per migliorare e rafforzare i valori che ci uniscono. In un comunicato l’Asd San Lorenzo-Castelforte si è dissociata dalle offese che vengono ricondotte a (4-5 pseudo tifosi occasionali). La vicenda potrebbe anche essere presa inconsiderazione dal giudice spirtivo ove segnalata per un provvedimento perlomeno simbolico verso la tifoseria del Castelforte. Molti sperano che i ragazzi che hanno usato il termine omofobo verso il calciatore possano scusarsi nei prossimi giorni.
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