Dopo i ladri di pesci rossi è il turno dei vandali. Sembra non esserci pace per la storica fontana Biondi, da oltre due secoli lì nel centro di Cisterna. La dea Feronia ha resistito ai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, ma non alla mano incivile di qualche scalmanato.

A segnalare l'accaduto è stato Eugenio Borgetti, cittadino che da sempre si prende cura – in modo volontario – del centralissimo giardino cisternese. E proprio ieri mattina mentre stava collegando i tubi per innaffiare le bellissime rose sbocciate (e sempre da lui curate) ai nasoni sulla scalinata della fontana ha scoperto come uno dei chiusini di scolo era otturato da calcinacci. E quei pezzi di calce e sassi in realtà non sono altro che parte della facciata della fontana.

Così Eugenio li ha tirati fuori liberando il chiusino, evitando perdite d'acqua e allagamenti della scalinata. Il problema però rimane, ed è il danno, l'ennesimo, perpetrato allo storico monumento. Un atto vandalico consumato nella notte, molto probabilmente quella di domenica. A poche ore dalla riapertura di locali e luoghi pubblici si registra la prima nota stonata.

Ieri pomeriggio, i giardini hanno ripreso vita, rispettando le distanza in molti hanno assiepato le panchine all'ombra della fontana Biondi. E tutti hanno stigmatizzato l'accaduto.

Ci sono poi altre piazze ed altri monumenti sparsi per la città che hanno subito anche loro, raid vandalici. E' il caso della piazza dei Marinai d'Italia (dietro alla scuola materna Dante Monda, ndr), oppure quella dei Bersaglieri nel quartiere di Sciangai.