Lo sapevate che i giochi di carte sono nati in Cina? Ebbene sì, nel IX secolo, durante la dinastia Tang un documento descrive la principessa Tongchang giocare a carte. Per molti studiosi queste "carte" rappresentavano sia lo strumento sia la posta in gioco ed erano usate anche come moneta di scambio (ossia come "carta moneta"). In Italia, nel 1400, le carte da gioco più diffuse erano le "carticelle", mentre nelle corti giravano anche i trionfi o tarocchi, vere e proprie opere d'arte, dipinte a mano da pittori e con materiali costosissimi. Oro zecchino compreso! Le carte da gioco sono rettangolari ma in India ne esistono anche di forma rotonda. Oltre che per i giochi di carte, le carte da gioco sono usate dagli illusionisti e nella "cartomanzia" ossia la pratica dei ciarlatani che sostengono di poter leggere nel futuro.

Le carte da gioco sono arrivate in Europa 400 anni dopo la diffusione in Cina, ossia attorno al XIV secolo. Il più antico mazzo di carte arrivato fino a noi è invece arabo ed è conservato a Istanbul nel museo Topkapi. Risalente al XIII-XIV secolo, ha quattro semi: coppe, spade, bastoni e denari. Da qui sarebbero giunte in Spagna, poi in Italia, quindi nel resto del mondo, trasformate al loro passaggio in Francia con nuovi semi: cuori, quadri, picche e fiori. L'influenza dell'Italia, sulle carte in sé come sui vari tipi di giochi, è stata fondamentale per l'evoluzione delle carte, con cui ai giorni nostri siamo abituati a giocare tanto ad un tavolo con gli amici quanto da soli davanti a uno schermo.

I giochi più amati nel Lazio
Tra i giochi di carte più amati nel Lazio c'è il Sette e Mezzo. Risalire esattamente al periodo in cui fu creato è difficile: nonostante siano state fatte varie ricerche in questo senso, nessuno lo ha ancora scoperto. Certo è, invece, che in varie zone del nostro territorio il sette e mezzo è un grande classico delle festività: come la tombola, parenti e amici si ritrovano insieme attorno a un tavolo per giocarvi nel periodo natalizio. Se è necessario un minimo di due giocatori per una partita, non c'è quasi limite al massimo, che arriva a 10-12 persone.

Per il sette e mezzo ci vogliono 40 carte e si possono usare, a scelta, quelle italiane o francesi. Le figure valgono mezzo punto, le altre carte mantengono il loro valore. Lo scopo è quello di totalizzare il punteggio più alto, fino ad arrivare ad un massimo di 7 e 1/2, senza 'sballare', vale a dire senza superarlo. Il principio ricorda quello di un altro gioco di carte, nato stavolta in Francia nel Seicento: il 21. Il suo successo è stato tale che il 21 è stato in seguito esportato negli Stati Uniti, per trasformarsi nel celeberrimo blackjack, uno dei giochi del tavolo verde più noti e più praticati.

E la scala 40? Nel gioco della Scala 40 si danno 13 carte a giocatore. In Italia si comincia a giocare a Scala 40 negli anni ‘30, e pare che il gioco sia stato introdotto da giocatori che lo avevano praticato nei Paesi dell'Europa dell'Est. Nel Secondo Dopoguerra si assiste in Italia alla diffusione dei giochi del tipo Gin, Wist e Ramino, che hanno in comune con la Scala 40 le modalità di calcolo dei punteggi, l'uso delle carte francesi e del Jolly, la procedura di "apertura" ed alcune regole. Alla stessa famiglia della Scala 40 appartengono anche la Canasta e il più attuale Burraco, tutti praticabili anche nelle versioni offerte dai casinò online. Il valore delle carte è quello nominale. Quindi, ad esempio, il 4 vale 4 punti ed il 7 vale 7 punti. Le figure valgono invece 10 punti mentre l'Asso vale un punto se collocato all'interno di una scala o sequenza, prima del 2, ma vale 11 punti se messo in tris o in una scala dopo il Re.

Il Jolly, o matta, vale 25 punti. Al termine della partita, si calcolano i punti delle carte che ogni giocatore ha ancora in mano dopo la chiusura del vincitore, fissando un numero di punti - ad esempio 200 - superati i quali si viene eliminati. Vince quindi il gioco l'ultimo giocatore a non essere eliminato. Il mazziere pone dunque sul tavolo una carta scoperta, che sarà la prima del mazzo denominato "pozzo", composto dalle carte scartate via via dai giocatori. Il mazzo delle restati carte viene posto, coperto, accanto al pozzo, e viene definito "tallone".