È stata accolta l'istanza della difesa dell'imprenditrice Gina Cetrone, che proprio nella giornata di oggi è stata scarcerata. Infatti, l'avvocato Lorenzo Magnarelli, difensore dell'imprenditrice coinvolta nell'operazione Scheggia, ha portato a disposizione del Gip Antonella Minunni tutti gli elementi raccolti durante le indagini difensive, i quali hanno consentito una nuova lettura del quadro cautelare a carico di Cetrone, decretando un notevole ridimensionamento dello stesso.

L'imprenditrice è attualmente ai domiciliari, in un momento particolare della procedura, in cui sia il Tribunale della libertà in sede di appello cautelare che la Corte di Cassazione devono pronunciarsi sul quadro cautelare della stessa Cetrone. 

Dopo che sono state depositate le motivazioni del Tribunale del Riesame che ha respinto i ricorsi degli indagati dell'operazione Scheggia che aveva portato in carcere l'imprenditrice Gina Cetrone, le difese hanno impugnato la decisione. Il prossimo step sarà la Corte di Cassazione.
L'avvocato Lorenzo Magnarelli che assiste l'ex consigliera regionale, chiede l'annullamento del pronunciamento dei magistrati romani in merito al ricorso che era stato presentato avverso l'ordinanza del gip Antonella Minunni che aveva firmato i provvedimenti restrittivi.
Nei confronti dell'imprenditrice e dell'ex marito Umberto Pagliaroli, insieme anche ad alcuni componenti del clan Di Silvio, viene contestata l'estorsione aggravata dal metodo mafioso all'indirizzo di un imprenditore abruzzese. Una prospettazione rimasta in piedi al Riesame che ha depositato nei giorni scorsi le motivazioni con cui ha negato alla Cetrone e agli altri ricorrenti una misura cautelare meno afflittiva, a partire dagli
arresti domiciliari. Anche gli avvocati Cesare Gallinelli e Domenico Oropallo che difendono Pagliaroli hanno impugnato il diniego e hanno presentato ricorso. L' avvocato Oreste Palmieri che difende Armando Lallà Di Silvio, e i figli Gianluca e Samuele una volta lette le motivazioni ha presentato ricorso davanti la Suprema Corte.

di: Antonio Bertizzolo