«Nessuno dei contagiati risulta essere cittadino di Ardea, anche se i casi si sono registrati al confine con Anzio. Una ben magra consolazione, come se si dovesse gioire perché il malato è in carico a un'altra amministrazione».

Con queste parole, il sindaco di Ardea, Mario Savarese, ha voluto fare chiarezza sulla notizia relativa al nuovo cluster di positivi al Coronavirus ufficializzato dalla Regione Lazio e dalla Asl Roma 6, localizzandolo nel territorio compreso tra Anzio e Ardea.

Effettivamente, la residenza delle persone risultate positive si troverebbe proprio al confine fra i due Comuni, pur essendo - come ha spiegato Savarese - tutti residenti ad Anzio.

«Un anziano che va in ospedale (non della zona, ndr), sano, per una semplice operazione e torna a casa dimesso e infetto senza saperlo. Infetta tutti i familiari a sua volta. Fortunatamente sembra che i contatti siano stati ristretti alla cerchia familiare - ha aggiunto il primo cittadino di Ardea -. Sono molto preoccupato. Questo mostro non è stato ancora sconfitto. Oggi ho attraversato tutto il litorale per osservare la situazione sulle spiagge: se non sapessi cosa abbiamo passato, a giudicare da quello che ho visto, sembra che la pandemia non sia mai stata una realtà. La gente dimentica in fretta, troppo in fretta - ha concluso Savarese - ed è per questo che starò in allerta».

Sette nuovi casi di Coronavirus, tutti concentrati fra Anzio e Ardea.

E' questo il dato comunicato poco fa dall'Unità di Crisi della Regione Lazio: in particolare, è stato evidenziato che nel territorio della Asl Roma 6 ci sono ulteriori sette casi di Covid-19, che corrispondono a un cluster familiare già noto per ulteriori due casi esistenti. 

Secondo la Asl, questo nuovo cluster può comunque ritenersi limitato allo stretto ambito familiare proprio fra le località di Anzio e Ardea.

Chiaramente, sono in corso l'indagine epidemiologica e il contact tracing per risalire a eventuali rapporti da mettere sotto osservazione.

di: Francesco Marzoli