L'ex consigliere regionale Gina Cetrone, lascia gli arresti domiciliari per l'operazione Scheggia nell'ambito della quale era stata arrestata a fine gennaio insieme all'ex marito Umberto Pagliaroli e ad alcuni componenti del clan Di Silvio. Il 15 settembre il via al processo in Tribunale a Latina per  l'estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Intanto l'imprenditrice ha ottenuto gli obblighi di dimora. Come spiega il suo difensore, l'avvocato Lorenzo Magnarelli, sono stati accolti due appelli cautelari al termine dell'udienza che si era svolta nei giorni scorsi a Roma. A breve sono fissate altre due udienze. «E' un passaggio positivo - ha spiegato il legale in una nota - che arriva in un momento in cui le attività difensive non sono ancora concluse».

Al momento è stata fissata per il prossimo 22 luglio la data dell'udienza in Corte di Cassazione in merito al ricorso della difesa dopo che era stato rigettato dai giudici del Tribunale del Riesame di Roma che avevano confermato l'impianto accusatorio. L'imprenditrice che in passato era stata candidata anche a sindaco di Terracina, era finita nell'inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore di giustizia Agostino Riccardo. Erano stati gli agenti della Squadra Mobile nel corso di una inchiesta condotta dai pubblici ministeri Luigia Spinelli, Barbara Zuin e Claudio De Lazzaro, a chiedere al gip Antonella Minunni le ordinanze cautelari che erano state eseguite lo scorso gennaio.

Gina Cetrone aveva respinto le accuse in merito ad una estorsione nei confronti di un'imprenditore abruzzese che aveva un debito di 15mila euro.