Gli atti del procedimento penale «Olimpia» entreranno nel fascicolo del contenzioso civile sul pagamento delle utenze della piscina comunale, che vede contrapposti il Comune di Latina e la società Nuoto 2000. E' un passaggio inusuale ma si è reso necessario nel corso dell'ultima udienza alla luce delle posizioni molto distanti tra le parti. Infatti la Nuoto 2000 insiste nel chiedere il pagamento di 300mila euro per i corsi che da contratto dovevano essere garantiti alle cosiddette categorie svantaggiate (famiglie povere e disabili). D'altro canto l'ente rivendica il pagamento di una quota parte delle utenze di acqua, luce e gas che non sono mai state separate in base all'uso e che ancora oggi sono a carico del Comune.

Come si sa, il procedimento denominato Olimpia proprio perché incentrato sull'uso spregiudicato degli impianti sportivi di Latina fino al 2014 comprende anche una parte relativa agli abusi sulla condivisione della piscina tra pubblico e privato e addebita ad alcuni degli imputati di aver favorito la società. Ecco perché il giudice Fava ha accettato la richiesta di rinviare l'udienza e ordinato che nel frattempo venga prodotta la documentazione del fascicolo penale nella parte che riguarda la gestione della piscina comunale. Finora questa battaglia in ambito civile era rimasta quasi nascosta dalla notorietà dell'indagine penale e relativo procedimento. Eppure man mano che si dipana è proprio in sede civile che sta emergendo la caratteristica quasi surreale di alcuni contratti stipulati in passato dall'amministrazione comunale. Ad avviare il contenzioso è stata la Giunta di Giovanni Di Giorgi che, anche in seguito ad un'interrogazione parlamentare, nel 2015 chiede il pagamento delle utenze per acqua luce e gas, pro quota. Una richiesta basata sull'inadempimento degli obblighi di una precedente transazione da parte di Nuoto 2000 con il Comune.