C'è davvero grande attenzione, in tutto il Lazio ma soprattutto in provincia di Latina, per quanto riguarda la morìa del kiwi.
L'intervento istituzionale di oggi che maggiormente colpisce è quello dell'assessore regionale all'Agricoltura, Enrica Onorati: «Siamo al lavoro per coinvolgere qualificati soggetti di ricerca in agricoltura sul territorio, proporre l'istituzione di un tavolo di coordinamento regionale e nazionale al fine di intervenire urgentemente sul tema della morìa del kiwi, che affligge la provincia di Latina, di concerto anche con le organizzazioni di rappresentanza del comparto agricolo. Con la Direzione Agricoltura stiamo predisponendo gli atti necessari per l'apertura di un tavolo di confronto composto da associazioni di categoria, enti di ricerca nel settore agricolo e tecnici delle OP del kiwi operanti nel Lazio. È indispensabile individuare le azioni da mettere subito in campo, ma anche creare una cabina di regia nazionale, che possa coordinare una ricerca interdisciplinare, partendo dalle esperienze già maturate da altre Regioni e consentendo ai diversi ricercatori di confrontarsi, condividere i protocolli di indagine e di analisi, mettere a frutto le diverse esperienze, anche sul fronte delle prove sperimentali di campo».
Anche il consigliere regionale del Pd, Salvatore La Penna, ha parlato del preoccupante fenomeno: «La produzione del kiwi rappresenta un'eccellenza del territorio pontino e un indotto irrinunciabile del comparto agricolo ed economico in generale. Il tempo ci ha insegnato che tale coltura necessita di particolari attenzioni e studi continui, avendo periodicamente subito danni da parte di più agenti esterni. Oggi la nostra preoccupazione si rivolge alle numerose segnalazioni che stiamo raccogliendo dal mondo agricolo – singoli produttori e organizzazioni – relativamente all'espansione del fenomeno della morìa del kiwi. La preoccupazione è aggravata dal fatto che le cause del fenomeno non sono scientificamente certe, chiare e provate e, dunque, diviene più complesso comprendere quale possa essere la migliore cura. Ad oggi la ricerca ci dice che le ragioni possono essere molteplici: condizioni dei terreni, capacità di drenaggio, cambiamenti climatici ed altre ipotesi ancora. Dapprima, quindi, vanno chiarite le ragioni della morìa e va individuato l'avversario da vincere. La Regione Lazio, con l'impegno dell'assessore Enrica Onorati, con la quale siamo in costante raccordo, sta monitorando scrupolosamente la vicenda. Le prossime azioni, per le quali garantiamo il nostro impegno, andranno nella direzione di un'azione di sistema (tra i vari livelli istituzionali e territorio) per potenziare le necessarie attività di ricerca delle cause e intraprendere, per quanto ancora sperimentali, le cure necessarie a rimuoverle. Il mio impegno da consigliere regionale del territorio sarà affinché la Regione Lazio svolga un ruolo sempre più attivo nell'individuazione della soluzione del problema».
Non manca l'intervento della Lega: «La seria minaccia per la coltivazione del kiwi, colpito dalla morìa, va affrontata immediatamente - ha dichiarato il capogruppo in Regione Orlando Angelo Tripodi, che ha chiesto un'audizione urgente nelle commissioni Agricoltura e Attività produttive entro dieci giorni -. La morìa del kiwi è una patologia che porta ad un progressivo deperimento della pianta fino alla morte della pianta stessa. Insomma, i produttori stanno subendo una grave crisi con danni sia economici sia occupazionali, per questo bene ha fatto il Comune di Cisterna di Latina, simbolo del kiwi nel Lazio, a richiamare l'attenzione della Regione Lazio e dei Ministeri delle Politiche agricole e per gli Affari europei. Speriamo che si metta in campo un intervento celere insieme alle istituzioni locali e alle associazioni di categoria al fine di salvaguardare una produzione eccellente famosa nel mondo e vitale per il comparto agricolo del Lazio. Questo grido di allarme deve essere ascoltato senza se e senza ma».