L'ordinanza che regola gli orari di apertura notturna dei locali non ha tenuto conto che ce ne sono alcuni aperti non per chi si diverte, ma per coloro che lavorano di notte o vanno al lavoro prestissimo.

A ricordarlo a tutti ci pensa in questi giorni l'appello di Paolo Casillo, il gestore de «La Caffetteria» di via Cavour, storico bar che da venti anni apre ogni notte, dal lunedì al venerdì si comincia alle 3 e il sabato e la domenica da mezzanotte e mezza.

Ma adesso questo non è più possibile, causa misure anti Covid, che però sono state prese per limitare i contagi durante la movida che in questo caso sono del tutto fuori luogo. «L'ordinanza del sindaco entrata in vigore il 31 luglio impone a tutti di stare chiusi dalle 2.45 alle 5 e quindi anche noi dobbiamo attenerci. In questo modo i clienti che vengono a fare colazione da noi all'alba sono tagliati fuori solo perché vanno a lavorare presto - dice Casillo -. Non si comprende quale sia la differenza tra le regole che si debbono rispettare per chi fa colazione alle 6 e chi invece la fa alle 3 del mattino perché sta andando al lavoro in ospedale o nei magazzini all'ingrosso e deve stare lì alle 4, alle 5. Il distanziamento, la mascherina le precauzioni al bancone sono sempre le stesse. In città il mio locale è un punto di riferimento da anni. Con questi orari io perdo almeno 50 colazioni ogni giorno. Voglio adeguarmi alle disposizioni anti Covid perché so che è importante, ma non vedo la logica. Si vedono assembramenti alle 21, alle 22 e soltanto la notte dobbiamo stare tutti chiusi a prescindere».

Casillo aveva chiesto aiuto anche alle organizzazioni di categoria, ma gli accordi siglati all'unanimità stabiliscono che ciascuna amministrazione locale si regoli in base alle proprie esigenze e organizzazione. E Latina ha scelto, per ora, di tenere tutto chiuso nelle ore centrali della notte, ordinanza adottata certamente con le migliori intenzioni, ma modulata sul popolo della notte che esce per divertirsi, mentre ce ne è un altro che appartiene a categorie che lavorano per garantire servizi, dalle forze dell'ordine ai netturbini, ai facchini, agli autisti dei bus, agli infermieri e agli autotrasportatori.