Ad uno dei dubbi più forti legati al devastante incendio di domenica sera, si può rispondere in modo positivo. Il rogo si poteva evitare? Sì, se magari il sistema antincendio obbligatorio per impianti come quello della Loas fosse stato in funzione, certificato, collaudato.
Invece si scopre che l'azienda della famiglia Martino il Cpi - Certificato di prevenzione degli incendi non lo ha mai avuto. Il sistema che avrebbe forse potuto quanto meno limitare i danni in attesa dell'intervento delle squadre dei vigili del fuoco giunti da tutta la provincia e da quella romana oltre ai volontari della Protezione civile, non era mai stato nemmeno collaudato dai Vigili del fuoco. Quando le fiamme saranno spente, quando si capirà se il fumo acre che in tutta la zona rende difficile respirare a polmoni pieni e che, al momento, ha una azione "solo" irritante, sarà o meno anche inquinante e pericoloso per la salute, quando l'emergenza quindi sarà rientrata, si dovrà capire come sia possibile (e quindi cercare di trovare qualche responsabile) che una azienda priva di un requisito così fondamentale sia autorizzata a stoccare quantitativi così enormi di materiali a rischio.