La scoperta di una palazzina di recente costruzione "gonfiata" con l'aggiunta di un piano tecnico pronto per essere trasformato in attici, ha fatto scattare una nuova allerta per la Polizia Locale che ha chiesto di recente, all'ufficio Edilizia Privata del Servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio, un elenco degli ultimi titoli edificatori rilasciati dal Comune che prevedono appunto la realizzazione di volumi non conteggiati come residenziali, ma facilmente trasformabili in abitazioni con i soliti metodi illeciti. Per tutta risposta i tecnici dell'urbanistica si sono detti disposti ad avviare una nuova campagna di controlli anche con l'impiego del drone, recentemente acquistato dal Comune proprio per potenziare l'attività di prevenzione e contrasto degli illeciti edilizi.

A rimettere in moto la macchina dei controlli su larga scala, è stato quanto gli uomini del dirigente Francesco Passaretti, affiancati dai tecnici comunale dell'Ufficio Antiabusivismo, hanno scoperto nella palazzina realizzata in via La Spezia da un noto costruttore, nella zona a ridosso del parco Modigliani. In sostanza la Polizia Locale si è ritrovata a fare i conti con gli stessi stratagemmi utilizzati dai palazzinari in passato per realizzare finti locali tecnici da trasformare in abitazioni vere e proprie solo una volta dichiarato chiuso il cantiere.

Questa volta la tecnica è stata persino affinata in fase progettuale, visto che il piano tecnico è stato aggiunto solo in un secondo momento, variando il progetto iniziale: sommato ai piani sottostanti per installare impianti utili alle residenze, necessità che il progettista aveva riscontrato solo in corso d'opera. Peccato che in occasione di un primo controllo del sottotetto, effettuato appunto dopo la dichiarazione di fine lavori, gli agenti avevano trovato pareti di cartongesso non previste e quando poi erano tornati per un'ispezione d'urgenza con i tecnici comunali dell'Antiabusivismo, avevano riscontrato una situazione persino mutata, con le pareti abbattute e alcuni impianti installati, evidentemente in fretta e furia, come dimostrava la presenza di boiler che qualche giorno prima non c'erano. Insomma, un tentativo di alterazione della scena che lascia configurare persino l'ipotesi di falso: i lavori non erano ultimati come il direttore del cantiere aveva dichiarato.