Si complicano le analisi per determinare gli effetti che l'incendio del deposito di rifiuti della Loas ha prodotto sul territorio. A spiegarlo è l'Arpa Lazio che con la nota di aggiornamento del 24 agosto sottolinea le «difficoltà analitiche» riscontrate nell'attività portata avanti in queste settimane.

«La presenza sul filtro - spiega l'Arpa - di elevate quantità di interferenti derivanti dall'intervento dei vigili del fuoco del 13 agosto ha determinato difficoltà analitiche che non hanno permesso di effettuare una quantificazione completa ed efficace degli inquinanti oggetto in analisi».


L'agenzia regionale si riferisce nello specifico ai lanci d'acqua compiuti da un elicottero, riportando nel documento di aggiornamento anche uno stralcio del verbale dei vigili del fuoco. «Nel pomeriggio del 13 agosto, nell'arco temporale compreso fra le ore 13.45 e le 18.30, sono stati effettuati - si legge - dei lanci d'acqua mediante l'impiego di un nostro elicottero. Conseguentemente, oltre a quella di abbassare la temperatura del rogo, non risulta possibile escludere la concomitante produzione di vapore acqueo oltre all'incremento in sospensione di materiale combusto».


Va comunque sottolineato che quella compiuta dai vigili del fuoco è stata un'azione necessaria e fondamentale per domare completamente l'incendio, un rogo che con la sua nube tossica sprigionata dai rifiuti bruciati per una settimana ha tenuto con il fiato sospeso i cittadini di Aprilia e delle zone limitrofe.  Le verifiche dell'Arpa Lazio comunque stanno andando avanti grazie al campionatore ad alto volume installato nei pressi dell'impianto, che sta monitorando giorno dopo giorno la presenza di inquinanti in aria.