Il giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, ha respinto una richiesta di misura meno afflittiva presentata alcuni giorni fa da Marco Di Viccaro, il consulente finanziario coinvolto nell'inchiesta Home banking, condotta dalla Guardia di Finanza e che si trova ai domiciliari. La difesa aveva presentato un'istanza e dopo che è arrivato il parere negativo della Procura, il magistrato si è espresso rispedendo al mittente la richiesta.

Nei giorni scorsi Di Viccaro era stato arrestato in questo caso perchè non era stato trovato dai carabinieri nel suo domicilio, durante i controlli gli uomini dell'Arma lo avevano sorpreso all'esterno della sua abitazione mentre era a piedi. Per questo episodio si era svolto già il processo per direttissima e l'udienza è stata rinviata. Nei prossimi giorni intanto saranno depositate le motivazioni da parte del Riesame sul ricorso presentato dagli indagati. Il quadro indiziario aveva pienamente retto, era stata modificata la misura per Matteo Riggi, anche lui indagato e che si trova agli arresti domiciliari.

Non è escluso anche che la strada che possa prendere la Procura, sulla scorta della decisione dei magistrati romani, possa quella del rito immediato, ma al momento è una ipotesi. Il ruolo più importante nell'inchiesta - secondo il castello accusatorio - è quello di Raffaele Russo, 44enne consulente commerciale originario di Napoli residente a Latina.
C'è da sottolineare inoltre che sia i conti correnti che anche altri beni, sono stati sequestrati nell'inchiesta nel corso dell'esecuzione delle misure restrittive. In tutto sono indagate a piede libero 24 persone tra cui diversi imprenditori, residenti oltre che a Latina anche a Sabaudia, Terracina, Milano e Nettuno. Il pm Marco Giancristofaro, titolare dell'inchiesta, ipotizza i reati di indebita compensazione, bancarotta fraudolenta, l'impiego di beni di provenienza illecita e infine l' esercizio abusivo della professione.