Slitta al 9 settembre l'istituzione del divieto di transito ai veicoli con massa a pieno carico superiore alle 24 tonnellate sul viadotto litoranea in via lungomare della Repubblica.
L'ordinanza è stata firmata ieri pomeriggio dopo che nella mattinata si è svolto un vertice presso i locali della Prefettura di Latina, tra Prefetto, Sindaco di Formia, rappresentanti dei Vigili del fuoco, Questura, Polstrada, Polizia locale, tecnici comunali e dell'Astral, ed infine associazioni di categoria degli autotrasportatori, dei portuali e dei commercianti. Niente più blocco da lunedì 31 agosto, quindi.

Un periodo di tempo, dieci giorni, che sarà impiegato per fare ulteriori verifiche presso il viadotto della litoranea e valutare meglio il grado di pericolo esistente sul pilone che mantiene l'arteria.
Nello specifico saranno fatte delle prove strutturali (prove di carico) da parte dell'Astral per capire quanto può reggere quel cavalcavia ed anche la tipologia di intervento da fare.
A chiedere uno slittamento dell'entrata in vigore del divieto di transito dei tir erano state soprattutto le aziende del sud pontino e gli operatori del porto che temono ripercussioni economiche sulle loro attività con la chiusura della Litoranea. Il provvedimento, infatti, costringerebbe gli autotrasportatori a compiere percorsi più lunghi per raggiungere l'autostrada, con ulteriori costi. Tra l'altro era stata avanzata anche la proposta di aumentare il limite delle tonnellate dei veicoli. Proprio per verificare queste possibilità si faranno queste ulteriori indagini, appunto per avere «certezza della situazione, prima di addivenire a soluzione di carattere di impatto forte sul territorio - ha specificato ieri il Prefetto Maurizio Falco -. Avvertiamo la responsabilità di un qualcosa che non dipende solo da noi, ma deve essere condivisa, comunque comunicata, anche quando la decisione che si deve prendere può essere contraria agli interessi di una singola parte. Secondo me, il metodo della condivisione non è un fatto retorico, ma di democrazia».

Ed ancora, in riferimento alle richieste delle aziende locali: «E' chiara la preoccupazione, anche in questo periodo particolare, ma l'economia deve riprendere. Misure di carattere di prevenzione e di sicurezza devono essere coniugate nel miglior modo possibile con le misure di sviluppo che aspettiamo per i nostri territori.
Questo è un territorio ad alta vocazione turistica, ma anche a sviluppo industriale ed una misura del genere, (che il sindaco, particolarmente attaccato al suo territorio, ha voluto condividere con il Prefetto), io l'ho voluta condividere con tutta l'articolazione dello Stato. Da qui la necessità di ulteriori verifiche. Così si muove una comunità: si muove con un interesse superiore quando si tratta di parlare di beni comuni come quelle infrastrutture. Speriamo che queste ulteriori analisi che farà la Regione non siano così tragiche.
Altrimenti, ci prepareremo se non altro con la consapevolezza che abbiamo volutamente rappresentato le nostre preoccupazioni e le abbiamo condivise con tutti».