Dopo Nettuno, anche Aprilia cade vittima dei furti sacrileghi, in una escalation che accresce l'ansia non solo dei fedeli ma dell'intera comunità, sempre più forte con l'aumentare del numero delle edicole saccheggiate. Questa volta è toccato alla storica madonnina posta all'incrocio tra via Carroceto, via Carano e via Le Isole, una statua installata ben oltre 30 anni fa e tanto nota in città da aver dato il nome alla zona e in particolare all'incrocio stradale, detto per l'appunto "l'incrocio della Madonnina".

Presumibilmente la notte scorsa i malintenzionati hanno raggiunto l'edicola e dopo aver forzato la teca hanno portato via la statua della Madonnina e un'altra posizionata più di recente che ritraeva Padre Pio da Pietralcina, per poi far perdere le proprie tracce. Il furto deve essere avvenuto notte tempo, perché da quanto è dato sapere nessuno tra i residenti ha notato movimenti strani o avvertito rumori che avrebbero potuto mettere in allerta. Delle due sacre effigi si è persa ogni traccia e il sospetto è che possa trattarsi di qualcosa di più grave rispetto ad un atto vandalico o uno sfregio ai danni del quartiere. Chi ha agito infatti non ha seminato distruzione; si è limitato a forzare il lucchetto dell'edicola e portar via le sacre effigi. Un gesto condannato dall'intera comunità e che lascia sbigottito in quartiere per il quale, al di là del credo religioso, la storia Madonnina rappresentava ormai anche un simbolo e un riconoscimento.

Molti tra i residenti, nel condannare il gesto, lasciano intendere possa essersi trattato di un atto vandalico come i numerosi avvenuti in altri quartieri: in quel caso però le statue raffiguranti santi o madonne erano state danneggiate e poi lasciate sul posto. La sparizione delle effigi e la serialità delle azioni lascia spazio a ipotesi ben più inquietanti: c'è chi teme l'ipotesi che a portar via i simboli sacri possa essere stata addirittura una setta.