È finita la caccia all'uomo messa in moto dalla Polizia per rintracciare uno dei tre rapinatori napoletani destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione San Gennaro, un giovane campano che si era reso irreperibile il giorno degli arresti. Braccato dagli investigatori, nella mattinata di ieri il ventenne Alessandro Cante si è costituito presso il carcere partenopeo di Poggioreale, lo stesso dov'era già stato associato venerdì uno dei suoi complici, Fabio Salierno di 24 anni. Intanto ieri è stato interrogato in carcere, a Roma, il 38enne Giovanni Moccia, ovvero il bandito che si era stabilito da tempo a Latina e insieme agli altri componenti della batteria, i quattro indagati a piede libero, aveva costituito una solida base nel capoluogo pontino.

Come gli altri due arrestati prima di lui, anche il ventenne che si è consegnato ieri deve rispondere di rapina aggravata, lesioni e furto per il colpo che i tre avevano messo a segno in una gioielleria di via Lazio a Pontinia, incursione degenerata nel ferimento del proprietario con un fendente al fianco quando l'orafo si era opposto all'azione criminale che aveva fruttato alla banda un bottino di circa 30.000 euro. Indagando su quell'episodio, i poliziotti della Squadra Mobile di Latina avevano scoperto appunto che i tre facevano parte di una banda di giovani rapinatori napoletani. E soprattutto che non si trattava di una trasferta sporadica.