Novantuno posti letto destinati ai pazienti Covid e altri sedici che lo diventeranno appena verrà liberato, al quarto piano, il reparto di Medicina d'Urgenza che sarà destinato quindi alla cura del SarsCov2. Questa la situazione al Santa Maria Goretti per far fronte alla seconda ondata di contagi da Coronavirus che ha investito il territorio pontino a partire dall'inizio di ottobre. Una situazione emergenziale: il bisogno di garantire posti letto disponibili per coloro che vengono colpiti da una forma più acuta del virus comporta la necessità di dimettere i positivi affetti da cariche virali più basse che possono essere controllati a domicilio. Chi può farlo in una propria struttura protetta, con una quarantena che gli dia la possibilità di non entrare in contatto con nessuno, viene rimandato a casa; nell'altro caso si procede al "domicilio coatto" nelle strutture specializzate, in attesa della negativizzazione del tampone, sotto stretta osservazione da parte di personale specializzato per assistenza medica h24.
Assistenza medica che viene comunque garantita anche ai positivi con sintomi che si trovano in isolamento domiciliare. Secondo il bollettino della Asl sono attualmente 1.339 i contagiati in isolamento domiciliare. In che modo vengono attenzionati? Grazie alla telemetria: un sistema di monitoraggio che permette di tenere sotto controllo un elevato numero di pazienti a distanza, non ospedalizzati in quanto non colpiti da una forma acuta del virus. In piazza Celli a Latina è operativa una centrale d'ascolto, dove vengono impiegati infermieri con turnazione sulle 24 ore, collegata ai saturimetri di cui sono in possesso i pazienti in isolamento. Il saturimetro misura h24 ossigenazione e frequenza dei malati in quarantena. Negli ultimi giorni ne sono stati consegnati circa duecento ai pazienti per i quali non si è comunque reso necessario il ricovero ospedaliero. In questo modo vengono tenute sotto controllo saturazione e frequenza cardiaca dei soggetti. Nello stesso istante in cui si avvertono problematiche, arriva immediata la segnalazione alla centrale d'ascolto di piazza Celli: il protocollo prevede che l'infermiere di turno chiami subito il paziente per accertarsi delle sue condizioni. Il primo sintomo, nel caso in cui scenda la saturazione, potrebbe riguardare un problema respiratorio. Nel momento in cui si percepisce un affanno respiratorio dell'isolato viene attivato il 118 che provvede a inviare l'ambulanza al domicilio in questione per garantirne il trasporto in ospedale dove viene approfondito l'accertamento: il medico deciderà se trattenere il paziente in ospedale oppure rimandarlo al domicilio. La telemetria avanzata e le annesse tecnologie offrono la possibilità di monitorare i pazienti in via di convalescenza in attesa della negativizzazione del tampone su vasta scala, nell'intero territorio provinciale. Da questo punto di vista l'Asl Latina, come accaduto con la telemedicina ai tempi del lockdown, in ambito nazionale resta un'azienda all'avanguardia.